Per Carmelo Alogna, attualmente in carcere per l’omicidio del 52enne trapanese Liborio Como, che la sera dello scorso 16 gennaio è stato ucciso a coltellate in un garage di via Urbino, nel quartiere San Giuliano di Erice Casa Santa, il Tribunale della libertà di Palermo, pur confermando la misura cautelare della custodia cautelare in carcere per la gravità dell’accusa, ha comunque escluso l’aggravante dell’aver agito per “futili motivi”.
Emerge dalle motivazioni del riesame, deciso lo scorso 30 gennaio, chiesto dall’avvocato difensore Giampaolo Agate. Secondo i giudici palermitani, avendo tutte le persone ascoltate dagli investigatori raccontato di contrasti per motivi legati all’assegnazione di una casa popolare, deve essere escluso, in considerazione del particolare contesto interpersonale e ambientale in cui è maturata la vicenda, quel giudizio “di completa irrisorietà dei motivi sottesi all’azione omicidiaria”.
L’esclusione di quest’unica aggravante che, in caso di condanna, avrebbe fatto rischiare all’imputato la pena dell’ergastolo, gli concede di poter accedere al processo con rito abbreviato. Con quel che ne consegue in fatto di sconto di pena. Liborio Como è stato ucciso nei pressi di un locale noto come "A putia". La vittima è stata colpita al petto e al capo con un'arma appuntita. Subito dopo il ritrovamento del corpo, la polizia aveva avviato un'indagine ascoltando familiari e abitanti della zona.