La Cgil Sicilia ha fatto il punto sulla sanità siciliana: “Tra promesse non mantenute, programmazione inadeguata, ritardi e “invadenza” della politica , la sanità pubblica in Sicilia è allo sfascio. E anche gli interventi finanziati col Pnrr procedono a rilento, rischiando di finire in un flop”.
La Cgil ha chiesto che “i perimetri delle Asp non coincidano con i collegi elettorali affidando la nomina delle figure di apice a un’agenzia regionale dei servizi sanitari. Schifani per ogni criticità che emerge non può cavarsela soltanto cercando il responsabile, è un sistema intero che è al collasso”.
Sono state queste le parole del segretario generale Alfio Mannino, che ha poi aggiunto: “Doveva spostare l’attenzione dall’ospedale al territorio ma di fatto ha creato una situazione ospedalocentrica, aggravando la qualità dell’assistenza erogata. Paradossalmente il numero dei posti letto è progressivamente diminuito in tutta la regione e non sono servite a migliorare la situazione neanche le risorse stanziate durante la pandemia da Covid. Su 720 posti letto programmati ne sono stati infatti realizzati e sono in uso solo 109 . Dovevano essere realizzati inoltre 24 interventi di efficientamento dei pronto soccorso ma ci si è fermati a 8”. Per Renato Costa, responsabile Cgil per la Sanità “Il Governo è in uno stato confusionale e questo si ripercuote sul sistema sanitario regionale. Si naviga a vista, senza un’idea di piano sanitario regionale, senza uno studio epidemiologico. Manca un approccio e un metodo scientifico”.
Le richieste
Il sindacato chiede che “La sanità venga riorganizzata da una politica che riprenda un ruolo di indirizzo e di programmazione guardando agli interessi della collettività e non a quelli di bottega”. La piattaforma presenta dalla Cgil, dicono, è pronta anche ad aprire una stagione di mobilitazione: “Serve un piano regionale che riorganizzi la rete ospedaliera e delle emergenza urgenza, consolidi la medicina del territorio, promuova l’integrazione socio- sanitaria, attraverso anche la creazione di un unico assessorato al welfare. Il tema degli organici è cruciale e si potrebbe cominciare con la rimodulazione delle enormi risorse investite per i cosiddetti ‘gettonisti’, per ampliare i tetti di spesa e procedere a nuove assunzioni e a stabilizzazioni”.
La questione Trapani
L’ex Direttore generale Ferdinando Croce ha lasciato Trapani, il provvedimento di revoca con sospensione immediata non ha aperto altre strade. Si attende ancora la relazione da parte del ministero, ma la stessa non pare che farebbe cambiare le sorti a Palermo. Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha dovuto lui chiedere scusa ai pazienti e si è ritrovato con una ASP al centro di un vortice nazionale con strascichi giudiziari che ci saranno pure dopo. La Procura di Trapani è al lavoro per fare chiarezza, per appurare eventuali responsabilità.
Intanto cresce il malcontento dei cittadini che è fortemente legato alla sfiducia di affidarsi alle cure della sanità provinciale, la stessa però che vanta medici che si sbracciano tutte le mattine, nonostante la mancanza di capitale umano, e che assicura con grandi sacrifici all’utenza prestazioni e cure.
Le ultime delibere firmate il 28 marzo dall’ex manager Croce non sono piaciute a Palermo, si tratta di 12 incarichi confezioni e consegnati poco prima che il provvedimento arrivasse in via Mazzini. Il governatore farà le dovute verifiche, ha detto, unitamente all’assessorato alla Salute, e a quel punto se saranno riscontrate anomalie provvederà ad annullare le nomine indicate.
Nel frattempo qualche voce inopportuna si leva da Fratelli d’Italia, il partito chiede spazio per Croce, che potrebbe essere catapultato a Roma ma certamente non alla guida della Pianificazione Strategica, così come vociferato, posto che a maggio lascerà Salvatore Iacolino. Dovrebbe il presidente Schifani spiegare come mai un Dg che non è capace ad amministrare una Asp, con funzioni di monitoraggio e controllo, dovrebbe essere funzionale alla pianificazione regionale.
Mobilitazione pubblica
A Mazara del Vallo, in occasione della Giornata Mondiale della Salute, il movimento Nuovo Vento del Sud insieme ai comitati studenteschi dell’Istituto Industriale "Ruggero D’Altavilla", dell’Istituto superiore "F. Ferrara", del Liceo "Adria Ballatore" e del Liceo artistico regionale “Morello”, promuovono il sit-in studentesco intitolato “Mazara si Cura”. Si tratta di una iniziativa di sensibilizzazione che vedrà la partecipazione attiva dei giovani delle scuole superiori della città, presso Piazza della Repubblica, a partire dalle ore 10 di lunedì 7 aprile 2025.
L’evento nasce dalla volontà di denunciare i disagi del sistema sanitario pubblico, che hanno colpito duramente i cittadini mazaresi e della provincia di Trapani.
Gli organizzatori hanno dichiarato: “Siamo giovani, e proprio per questo non possiamo restare in silenzio di fronte alla violazione di un diritto fondamentale come quello alla salute. Il ritardo nella refertazione degli esami istologici e i continui disagi che i cittadini mazaresi e siciliani affrontano ogni giorno nel sistema sanitario pubblico non sono più tollerabili. Attraverso questa manifestazione, vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica e chiedere risposte concrete ai nostri rappresentanti politici, troppo spesso concentrati sugli interessi di partito e sulla gestione delle poltrone, anziché sulla tutela del bene comune. La salute non è un privilegio, ma un diritto universale che deve essere garantito con efficienza e dignità. Noi giovani non possiamo accettare di essere spettatori passivi di questo fallimento istituzionale”.