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03/04/2025 06:00:00

 Sara Campanella, seguita ed uccisa brutalmente. Quando l'uomo non si ferma al rifiuto.

 Una nuova donna vittima della ferocia di un uomo, che non ha saputo risolvere la frustrazione del rifiuto e della separazione in modo diverso dall'atto violento e mortale. Ancora un coltello, un' arma comoda e alla portata di tutti, ma primitiva che determina la crudeltà della mano che compie l'atto, che non si ferma davanti alla vista del sangue, né al rumore del coltello che infilza, né alle grida della vittima, né agli occhi terrorizzati, né all'odore della morte. Perché la morte fa un odore, è crudo, acre, ma che l'escalation violenta non permette più di sentire o in taluni casi sadici addirittura genera perverso piacere. Ma come mai l'uomo non si ferma davanti agli occhi di terrore, perchè in quel momento sceglie la morte e non la vita? Perchè quella donna non rappresenta un' anima, ma solo un oggetto dal quale è impossibile separarsi nel rapporto fusivo simbiotico patologico, perché quell'uomo non è in grado di sostenere il vuoto, l'assenza. Se la donna fosse anima, sarebbe in una relazione paritaria, ma essendo oggetto, diviene proprietà e quindi un oggetto-cosa distruggibile. Tuttavia, è pur sempre anche una forma di suicidio per il maschio, che distrugge anche sè stesso e la sua vita nell' illusione di rimanere unito alla sua "amata-morta e non più di nessuno" per sempre, nel rapporto idealizzato e ideale, anche se macabro e non reale, ma quando il disturbo di personalità comprende anche la psicopatia, non esistono più regole morali e sociali. Culturalmente, vecchi retaggi insegnano che l'amore è passione solo se straziante, drammatico e perverso, solo se è una lotta che fa battere il cuore come una sfida competitiva continua e che l' amore facile, semplice e corrisposto è da bambocci. Oggi, però, sappiamo che quest' idea è fallimentare e che l'amore dev'essere condivisione democratica e rispettosa, altrimenti amore non può chiamarsi, come però neanche amore per la propria vita, che sarà condannata per sempre, dal momento in cui si sceglie di portare il marchio dell'assassino, come una nuova e moderna Lettera Scarlatta, che in un passaggio generazionale trasforma la A e il suo significato, da "adultera" ad "assassino". Questo dobbiamo insegnare ai ragazzi, che l'amore fusivo tossico non è la chiave della felicità. Non la superficialità affettiva, ma che un pò di leggerezza del sentimento non fa male, per divenire, così, piacevolezza e rispetto. Dobbiamo poi insegnare ai ragazzi a sapersi separare e la giusta separazione si impara da piccoli nel rapporto familiare, che non deve essere chiuso, fusivo e senza confini delineati, ma neanche maltrattante e generatore di vuoti abissali. Educare all'amore vuol dire educare all'esistenza rispettosa dell'altro, altro come persona diversa da se stessi."

Dove però non arrivano educazione sentimentale e buon senso, oggi arriva inasprito il nuovo Disegno di Legge sul femminicidio, tutelando le vittime di violenza di genere.

Il 7 marzo 2025 il Consiglio dei Ministri ha aperto al nuovo disegno di legge "Introduzione del delitto di femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza sulle donne e la tutela delle vittime". Il provvedimento, proposto dai ministeri della Giustizia, dell'Interno, per la Famiglia, per la Natalità e le Pari Opportunità, nonché per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione Normativa, introduce significative modifiche al sistema giuridico italiano.

Ma cosa cambia rispetto al passato?

1) Il nuovo Disegno di Legge vede il "reato di femminicidio" specifico, nel Codice Penale art.577-bis, specificandone così le pene, inasprite, e modificando le procedure per tutelare maggiormente le vittime. È condannato all' ergastolo l'assassino di una donna che uccide per motivi di discriminazione, violenza e odio di genere o che agisce reprimendo l’esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà. Infatti il femminicidio si distingue perchè rientra nella violenza di genere, cioè una violenza riperpetrata, nei confronti di una donna adulta o minore, per mano di uomini dominati da una sovrastruttura culturale di matrice patriarcale, che mira a svalutare e annientare la vittima in quanto donna, riducendola ad una condizione di subordinazione.

2) I tipi di violenza considerati sono:
- psicologica, insieme di atti, parole o sevizie morali, minacce e intimidazioni utilizzati come strumento di costrizione e di oppressione.
- fisica, contro il loro corpo o gli oggetti posseduti.
- economica, controllo o limitazione delle risorse finanziarie di una donna, con il fine di esercitare un potere.
- sessuale, qualsiasi attività sessuale rivolta a donna non consenziente o impossibilitata a consentire all'atto sessuale a causa di alcool, droga o altre situazioni di impedimento.

3) Sono introdotti aggravanti per reati di violenza, come:
- Maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.): la pena aumenta fino alla metà se motivato da discriminazione di genere, lesioni personali, stalking e violenza sessuale (artt. 585, 593-ter, 609-ter, 612-bis c.p.) e se commesso con finalità di odio di genere. Nei maltrattamenti familiari è compreso quello di "violenza assistita". Per violenza assistita si intende sottoporre un bambino a qualsiasi forma di maltrattamento compiuto attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative adulte o minori”

4) La vittima ha diritto a essere informata in tempo reale sui procedimenti penali e sulle eventuali richieste di patteggiamento dell’imputato, con rafforzamento della protezione cautelare.
5) Formazione obbligatoria per magistrati, che trattano casi di violenza di genere, per meglio gestire i procedimenti e prevenire la vittimizzazione secondaria.

Dott.ssa Anna Maria Tranchida, psicoterapeuta