Non è passata inosservata l’intervista rilasciata a Repubblica da Vito Riggio, presidente della Gesap, società che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo, nella quale si criticava la scelta della Regione Siciliana di eliminare l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco per gli scali minori dell’Isola, tra cui Trapani, Comiso, Pantelleria e Lampedusa.
Una misura, secondo Riggio, che potrebbe alterare gli equilibri concorrenziali tra gli aeroporti siciliani, favorendo in particolare lo scalo di Trapani-Birgi. La risposta, però, è arrivata puntuale e decisa da parte di Salvatore Ombra, presidente di Airgest, società che gestisce il Vincenzo Florio.
“Non giochiamo nello stesso campionato”
“Trapani e Palermo non sono concorrenti, ma complici nella crescita”, afferma Ombra. “Quando lo scalo di Trapani registrava poco più di 200 mila passeggeri ed era a rischio chiusura, Palermo superava appena gli 8 milioni. Oggi Trapani è tornato a quota un milione di passeggeri, mentre Palermo ha superato i 9 milioni e, solo nel primo trimestre del 2025, ha toccato quota 1,6 milioni. Numeri che certificano un successo evidente e non in discussione per Falcone-Borsellino”.
Una misura “democratica” per tutta la Sicilia occidentale
Ombra difende la scelta della Regione Siciliana, definendola una “misura democratica” per stimolare la crescita dell’intera offerta aerea regionale. “Il taglio dell’addizionale non danneggia Palermo, anzi: consente una maggiore offerta, tariffe più competitive e un aumento dell’incoming turistico, che andrà a beneficio di tutto il territorio, compresa la provincia di Palermo”.
Secondo Ombra, Trapani ha un ruolo complementare rispetto a Palermo: “Non toglierà nulla allo scalo principale, ma aiuterà ad assorbire una domanda crescente di voli, aumentando la competitività e contribuendo a distribuire il traffico e le presenze turistiche”.
“Scelta coraggiosa e lungimirante della Regione”
Il presidente di Airgest sottolinea inoltre il ruolo centrale della Regione Siciliana nella ripresa dello scalo di Birgi: “La Regione ha fatto una scelta coraggiosa, utile e già applicata in altre regioni italiane. Ha investito per sostenere gli scali minori, aumentando le rotte e rendendo più accessibile il volo. È un’operazione che produce ricadute positive su tutta l’economia regionale, sia in termini di turismo che di occupazione”.
Infine, un appello alla coesione: “Non possono esistere gelosie tra gli scali. È tempo di fare squadra per attrarre nuovi flussi e capitalizzare gli investimenti. Anche chi ha mostrato iniziali preoccupazioni, come una parte dei sindacati, potrà presto riscontrare vantaggi occupazionali concreti”.