Nell'ultimo giorno di marzo si è tenuta una seduta del Consiglio Comunale (C.C.) di Marsala, che si è occupata principalmente di debiti fuori bilancio. Un argomento molto atteso dopo la seduta precedente, e i provvedimenti sono stati approvati, altrimenti sarebbe stata l'assise a pagarne le conseguenze.
Il consigliere Cavasino, da sempre particolarmente sensibile sull'argomento, ritiene che sia un dovere etico degli abitanti di Sala delle Lapidi individuare le responsabilità, e per uno di essi la colpevolezza appare evidente.
Durante le comunicazioni, era palpabile l'attesa per gli sviluppi politici legati al congresso lilibetano di Forza Italia, tenutosi il giorno precedente. In quell'occasione, per acclamazione, è stata eletta segretaria comunale la consigliera Elia Martinico, attuale capogruppo del partito a Palazzo VII Aprile.
La consigliera Genna ha chiesto alla collega quale fosse la nuova linea politica di Forza Italia nei confronti del primo cittadino, considerando che lei stessa aveva votato la mozione di sfiducia al sindaco, e quale fosse la composizione del gruppo consiliare all'interno dell'assise. La Martinico, dopo un malinteso con Coppola su chi avesse diritto alla parola per primo – nonostante il regolamento del C.C., all’articolo 42, sia chiaro sul fatto che spetti a lei previa richiesta per "fatto personale" – ha esordito con un evidente lapsus freudiano: "C'è stato un qui pro quo, quelli che ci piacciono a noi in quest'aula, non fa niente, è sempre bellissimo perché a noi piacciono questi qui pro qua."
Ha poi risposto alla Genna: "Ieri sono stata eletta per acclamazione segretaria cittadina del mio amato partito, Forza Italia, che per me è casa. Lo voglio dire chiaramente: il congresso ci ha visti uniti e compatti, a discapito di chi ha cercato di dividerci in questi anni." Per quanto riguarda la composizione del nuovo gruppo consiliare, ha spiegato che i tempi della politica richiedono pazienza e che, allo stato attuale, lei lo presiede, con Vito Milazzo come vice e Sturiano come terzo componente. Ha poi aggiunto che "quando il direttivo si sarà unito" – altro lapsus freudiano – darà comunicazione ufficiale alla Genna, ai colleghi e alla cittadinanza sui passi futuri. Ma se i passi erano già compatti, sorge spontanea una domanda retorica.
Infine, ha concluso con una dichiarazione lapidaria: "Ho votato la mozione di sfiducia, non aggiungo altro." Il politichese è servito. Seguendo il metodo hegeliano, applicato a Forza Italia di Capo Boeo, si potrebbe delineare la dinamica interna in questi termini: tesi (Sturiano), antitesi (Vito Milazzo), sintesi (la Martinico). Chi vivrà, vedrà.
Si assicura che il resoconto non è un pesce d’aprile, anche se la seduta si è svolta a Palazzo VII Aprile, ma il giorno sette. E si conclude, con sarcasmo, parafrasando la Martinico: Qui è lei, Pro è Scilla, Quo è Stefano Pellegrino, e sono tutti Qua, i nuovi cugini di Qui, Quo, Qua. Marsala non ha bisogno solo di Forza Italia, ma anche di Forza e Coraggio per sé stessa.
Vittorio Alfieri