"È finita l'epoca della coppola": Trapani e Libera, insieme per un futuro di legalità
Trapani ha stretto un patto di cittadinanza con "Libera, Associazioni e Numeri contro le Mafie", conferendo all'associazione la cittadinanza onoraria. Un gesto che va oltre il semplice riconoscimento, un abbraccio simbolico che rafforza l'impegno della città nella lotta contro le mafie, proprio a pochi giorni dalla Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, celebrata in città lo scorso 21 marzo.
A ritirare la pergamena, due figure simbolo dell'antimafia: don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, e Margherita Asta, testimone di dolore e coraggio, che ha trasformato la sua tragedia personale in una battaglia contro l'omertà e l'indifferenza. La cerimonia, si è svolta durante una seduta straordinaria del Consiglio comunale, alla presenza delle autorità civili e militari, e sancito il riconoscimento dell'impegno dell'associazione nella lotta alla criminalità organizzata e nella promozione della legalità.
Una celebrazione dal significato ancor più profondo, poiché si è svolta alla vigilia del quarantesimo anniversario della strage di Pizzolungo, una ferita ancora aperta nella memoria della città. Il 2 aprile 1985, la mafia strappò alla vita Barbara Rizzo e i suoi gemelli Giuseppe e Salvatore, vittime innocenti di un attentato diretto al giudice Carlo Palermo.
La pergamena, realizzata con i colori di Libera, è stata impreziosita da un ramo di corallo del maestro Platimiro Fiorenza, ultimo custode di un'antica arte, riconosciuta dall'Unesco come patrimonio immateriale dell'umanità. Un simbolo di bellezza e fragilità, come la vita stessa, minacciata dalla violenza mafiosa.
"Il dolore si fa azione": "è finita l'epoca delle persone con la coppola"
"In quest'aula, custode della volontà cittadina, si sancisce un legame profondo con Libera", ha esordito il Prefetto Daniela Lupo, sottolineando il valore simbolico del conferimento della cittadinanza onoraria. Ricordando i momenti toccanti della Giornata della Memoria, ha posto l'accento sulla forza di Libera nel trasformare il dolore in patrimonio collettivo, unendo la società civile.
"Noi, uomini e donne dello Stato, dobbiamo far sì che quel dolore non sia vano, educarci all'azione", ha proseguito, lanciando un monito contro l'indifferenza e l'omertà, piaghe che alimentano la criminalità. Il Prefetto ha poi evidenziato la necessità di un impegno concreto, soprattutto in un territorio segnato da disoccupazione e lavoro nero: "Dobbiamo riflettere su cosa vogliamo insegnare ai nostri giovani".
Un appello accorato, affinché le istituzioni trovino in Libera una "maggiore motivazione", un movimento civico capace di trasformare il dolore in "linfa" per costruire un futuro di legalità e giustizia. "È finita l'epoca della persona con la coppola", ha concluso, esortando a far valere i diritti di tutti, anche quando è difficile, affinché il sangue versato dalle vittime diventi "azione" per una Trapani libera.
Le parole di Don Ciotti e l' invito all'azione
"Essere cittadini onorari significa sentirsi parte di questa comunità, dare il proprio contributo, anche piccolo. Libera vuole fare la sua parte, aggiungendosi a chi già si impegna qui. Parliamo di mafia da 170 anni, è ora di smettere - ha dichiarato don Luigi Ciotti - Questo è il nostro sogno, ma dobbiamo lottare per realizzarlo. Non dimentichiamo il passato, le cose positive e i sacrifici, ma facciamo un passo in più. Non possiamo lasciare tutto a magistratura e forze dell'ordine, il cambiamento dipende da tutti noi. Cittadini, associazioni, movimenti, dobbiamo fare la nostra parte. Non basta combattere la mafia in superficie, dobbiamo eliminarla dalle radici con cultura, educazione e politiche sociali".
Don Ciotti ha poi parlato ai giovani, chiedendo alle istituzioni di investire su di loro: "Li stiamo perdendo, serve un grande investimento. Ci sono molte priorità, ma i giovani devono essere la priorità delle priorità". Ha anche spiegato il legame tra mafia e problemi sociali: "La mafia trova terreno fertile dove c'è mancanza di lavoro, povertà e assenza di opportunità. Dobbiamo offrire alternative ai giovani, per evitare che cadano nelle mani della criminalità".
L'intervento del sindaco Tranchida e l'impegno per i giovani
Il sindaco Giacomo Tranchida ha sottolineato il tributo di sangue pagato da Trapani nella lotta alla mafia. Sulla scia poi dell'appello di Don Ciotti a investire sui giovani, il sindaco ha annunciato un incontro con l'ordine dei commercialisti per valutare la possibilità di utilizzare fondi e immobili pubblici per sostenere l'avvio di giovani imprese. Un segnale concreto di impegno per il futuro della città.
La cittadinanza onoraria a Libera è un segnale forte e chiaro: Trapani sceglie di stare dalla parte della legalità, della memoria e della speranza, investendo sulle nuove generazioni per costruire un futuro libero dalla criminalità organizzata.
"Trapani e’ una comunità in cammino , che ben ha conosciuto nel passato, purtroppo, anche l’ umiliante giogo della commistione spregiudicata ed interessi trasversali sulle sorti della città: intrecci di poteri occulti politici imprenditoriali mafiosi - sono le parole del sindaco - Ma Trapani ha pagato anche con tanto sangue versato per mano di “cosa nostra” tanto dai suoi giudici magistrati giornalisti uomini delle forze dell ordine e financo da una povera ed innoccente mamma e i suoi bambini. L’abbraccio ideale a Libera e’ una rinnovata promessa , d’amore e per non dimenticare, d impegno per continuare a camminare guardando al futuro come a “casa nostra”"
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