Il 4 aprile 2025 il Liceo Classico “Giovanni XXIII” di Marsala apre le sue porte alla città per l’undicesima edizione della Notte Nazionale del Liceo Classico, uno degli eventi culturali più attesi e partecipati a livello nazionale. Dalle 18.00 fino alla mezzanotte, le aule e i corridoi dell’istituto si trasformeranno in un palcoscenico per spettacoli, letture, mostre e performance artistiche che celebrano la bellezza della cultura classica e la vitalità del pensiero umanistico.
Eventi, arte, poesia e memoria
La manifestazione, ideata a livello nazionale dal professore Rocco Schembra e accolta con entusiasmo dal liceo marsalese, coinvolge ogni anno centinaia di studenti in un ricco programma di attività. L’edizione 2025 proporrà eventi teatrali e letture animate, concerti, mostre fotografiche e arti visive, presentazioni di libri, degustazioni ispirate al mondo antico, oltre a momenti di dibattito e riflessione con ospiti e autori.
Un vero e proprio viaggio nel tempo e nello spirito, pensato e realizzato dai ragazzi, con il supporto dei docenti e del dirigente scolastico, per rendere viva la cultura classica e condividerla con la comunità.
Un appuntamento che unisce generazioni
Il valore della Notte Nazionale del Liceo Classico sta proprio nella sua capacità di mettere insieme generazioni diverse attraverso il linguaggio universale dell’arte, della parola e del sapere. In un tempo in cui l’istruzione umanistica è spesso sottovalutata, l’evento rappresenta un’occasione per riscoprirne la forza educativa e civile, dando voce ai giovani e offrendo alla città un momento di incontro e condivisione.
Ingresso libero, cultura per tutti
L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Marsala e rientra nella programmazione nazionale sostenuta dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, Rai Cultura, Rai Scuola e l’AICC – Associazione Italiana di Cultura Classica.
Per una sera, Marsala si veste di cultura, e il Liceo Classico diventa un faro acceso sulla bellezza del pensiero, della parola, della memoria. Perché – come recita il manifesto dell’evento – la classicità non è un ricordo, ma una forma viva di futuro.