Castelvetrano, “la fascistissima”

 La Fascistissima. E’ così che un cittadino di Castelvetrano ha definito una città in cui, con amarezza, non si riconosce. Nella sua lettera, Maurizio Balsamo critica il sindaco, l’avvocato Lentini, per aver ignorato una sua “motivata richiesta” e quella dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. La sua riguardava la rimozione dei fasci littori dai lampioni del Teatro Selinus e quella dell’ANPI la riqualificazione della targa in memoria delle vittime del nazifascismo. “Una targhetta piccola piccola tra due tombini in memoria delle vittime del nazifascismo, che, poveretti, subiscono anche l’oltraggio dei fasci littori, recentemente restaurati, che circondano i lampioni posti ai lati della stessa”.

Chi attraversa la città provenendo dalla zona nord, sottolinea Balsamo, si troverà dapprima in via Giovanni Gentile, poi in una piazza, “accolto dal saluto romano della vittoria alata (il monumento ai caduti, ndr)”. Se poi deciderà di parcheggiare l'auto e di ‘tirare sempre dritto’ a piedi, giungerà in un’altra piazza dove, guardando da un lato, vedrà il testone del repubblichino di cui sopra e volgendo lo sguardo dalla parte opposta noterà una modesta targa in memoria dei Partigiani”.

“L’avvocato Lentini dimentica di essere il sindaco di tutti, non solo della maggioranza che lo sostiene – conclude - all’interno della quale ci sono probabilmente alcuni che di antifascismo non vogliono sentire parlare. Mi viene da pensare, infatti, che non voglia dispiacersi nei confronti di costoro e perciò ignora, in modo umanamente scortese e istituzionalmente scorretto, chi esprime un’idea diversa, peraltro in linea con la Costituzione dell’Italia repubblicana”.