Una vera e propria centrale del traffico di droga, tra il centro storico di Trapani e le isole Egadi. È quanto ha accertato il Tribunale di Trapani, che ha emesso ieri la sentenza di condanna nei confronti della cosiddetta “Banda del Catito”. A capo dell’organizzazione, secondo l’accusa, Salvatore Sansica, detto “U Checco”, per il quale è arrivata la condanna più pesante: 13 anni e 4 mesi di reclusione e 67 mila euro di multa.
Il gruppo aveva messo in piedi un articolato sistema di spaccio, basato su un nucleo familiare radicato in via Catito, a due passi da via Serisso. Le indagini – coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo e condotte dai Carabinieri – hanno ricostruito l’attività della banda tra ottobre 2019 e marzo 2021, quando furono eseguiti diversi arresti e sequestri.
La droga nascosta nelle cassette di frutta
Secondo quanto ricostruito, la droga – soprattutto cocaina – veniva nascosta in cassette di frutta e trasportata fino a Marettimo, dove i corrieri la lasciavano al molo, seguendo istruzioni precise. È da lì che parte l’inchiesta, dopo l’arresto di Gaspare Grignano, nel settembre 2019, con 24 dosi di cocaina. L’uomo, interrogato, raccontò tutto: “Portavo la roba per Sansica, mi dava pochi euro”. I carabinieri hanno poi ricostruito ruoli e compiti degli altri membri.
Le altre condanne
Oltre a Salvatore Sansica, sono stati condannati:
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Claudio Viviani: 4 anni e 6 mesi di reclusione, 14 mila euro di multa
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Alberto Sansica: 5 anni e 4 mesi, 16 mila euro di multa
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Samuel Costa: 2 anni e 8 mesi, 8 mila euro di multa
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Mohamed Nahouchi: 1 anno e 1.600 euro di multa
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Ben Ali Khaled: 1 anno e 8 mesi, 2.500 euro di multa
Il giudice Enzo Agate ha inoltre disposto l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per Salvatore Sansica, e per 5 anni nei confronti di altri imputati. Diverse posizioni sono state invece prosciolte “perché il fatto non sussiste”.
Una lunga attività criminale
Nel luglio 2020, durante un blitz in un’abitazione di via Serisso in uso a Sansica, i militari sequestrarono 90 grammi di cocaina. Anche dopo l’arresto di Bruno Sansica, fermato all’imbarcadero delle Egadi nel 2020, e quello di Alessandro De Gregorio a Marettimo, la banda avrebbe proseguito la propria attività, con complicità anche tra alcuni cittadini tunisini impiegati nello spaccio al dettaglio.