La corte d’appello di Palermo ha confermato la condanna per diffamazione emessa dal tribunale nei confronti di Pino Maniaci: anche secondo i giudici di secondo grado, il direttore di Tele Jato offese il giornalista Michele Giuliano, l'artista Gaetano Porcasi e l'operatore tv Nunzio Quatrosi. La Procura generale aveva impugnato il verdetto di primo grado e chiesto la condanna di Maniaci anche per estorsione, a 9 anni e sei mesi. Ma come fatto dal tribunale, anche la corte d’appello ha assolto Maniaci dall’accusa di estorsione.
L'imputato, coinvolto in una indagine della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, era accusato di aver utilizzato il suo potere mediatico per fare pressioni su alcuni amministratori di Partinico e Borgetto, costringendoli a pagare in cambio di interviste riparatorie. La misura cautelare del divieto di dimora per Maniaci venne emessa a maggio del 2016. L'udienza preliminare è stata celebrata nel 2017 e la prima sentenza è del 2020. La sentenza di appello è arrivata a 8 anni dall'inizio della vicenda.
"Pino Maniaci – dice l'avvocato Antonio Ingroia che con l'avvocato Bartolomeo Parrino ha difeso Maniaci – il giornalista scomodo che ha scoperchiato lo scandalo della sequestropoli siciliana, che ha portato anche a scoprire le magagne del tribunale sezione misure di prevenzione di Palermo, con la condanna della dottoressa Silvana Saguto, presidente delle misure di prevenzione a Palermo, e dell'amministratore giudiziario Gaetano Cappellano Seminara, oggi è stato nuovamente assolto. Era stato già assolto con formula piena dalle accuse del tutto infondate della procura di Palermo in primo grado. Ma la Procura di Palermo ha fatto appello e anche in appello è stata confermata la totale e piena assoluzione. Pino Maniaci non è un estorsore. Pino Maniaci è soltanto un giornalista coraggioso che ha scoperchiato la verità. E lo si voleva fare pagare per questo. Ma la giustizia trionfa. Questo emerge ora da ben due sentenze. Giustizia è ancora fatta, anche grazie all'impegno dei suoi due avvocati difensori. Giustizia è finalmente fatta, ma qualcuno dovrà pur rispondere di anni di crocifissione mediatico-giudiziaria del tutto ingiusta”.
Commenta Maniaci: "Giustizia è fatta. Commentavo così, l'8 aprile del 2021, la mia assoluzione con formula piena dall'accusa di estorsione. Assoluzione che arrivava dopo un calvario lungo cinque anni. Oggi, quattro anni dopo, la Corte d'Appello del tribunale di Palermo ha confermato la sentenza di primo grado: il fatto non sussiste. Non c'è stata nessuna estorsione. Con buona pace di chi ha cercato con ogni mezzo di chiudere Telejato, e di chi sperava in un esito diverso nonostante le tante contraddizioni e la mancanza di prove. Spero che questo calvario sia finito, che una volta per tutte la Procura si decida a fare chiarezza, a dichiarare di aver sbagliato, e soprattutto che questa sia una vittoria per tutte le persone che portano avanti una lotta con indipendenza e determinazione. Grazie a chi mi ha sostenuto finora".