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29/03/2025 06:00:00

Da "futuro della città" a "zona rossa". Adesso il sindaco di Trapani scopre che a Milo ...

L'area di Milo, terra promessa la creazione di una Cittadella dei Servizi, e l’interporto collegato al porto, per favorire lo sviluppo economico della Sicilia occidentale, diviene zona rossa, un territorio proibito. Un colpo di scena annunciato dal sindaco Giacomo Tranchida in una conferenza stampa convocata in fretta e furia, degno di un romanzo di spionaggio, e che manda all'aria i piani del Comune e dell'imprenditore Valerio Antonini, il cui sogno di gloria sportiva sembra destinato a infrangersi contro i muri di una decisione inaspettata.

Tranchida racconta di mesi di trattative con il Demanio, di progetti ambiziosi per la città: il trasferimento del Tribunale, la nascita di una Cittadella dei Servizi, un interporto strategico per l'economia locale. Soprattutto quest'ultimo, snodo cruciale per il collegamento con il porto, rappresenta una risorsa fondamentale per le imprese del territorio, in particolare per il settore marmifero di Custonaci e per la logistica.

E poi, all'improvviso, il fulmine a ciel sereno: due giorni fa, in risposta a una sollecitazione del Comune, il Demanio comunica che l'area, dal 14 febbraio, è diventata zona rossa per ordine dello Stato Maggiore. Un colpo di spugna che cancella ogni speranza, trasformando l'area in un territorio off-limits.

"Un'improvvisa campitura rossa -  tuona il primo cittadino - che blocca ogni ipotesi di sviluppo". E poi, l'interrogativo che aleggia nell'aria: "Cosa si nasconde in quel terreno proibito? Quali segreti di Stato giustificano una tale decisione?". Domande destinate a restare senza risposta, che lasciano spazio a mille congetture.

E Antonini, con il suo progetto faraonico, i rendering scintillanti e i finanziatori in attesa? Il suo sogno, già bollato come un "libro dei sogni" per la sua complessità, sembrerebbe destinato a svanire nel nulla. Eppure il sindaco Tranchida assicura: "La cittadella dello sport può essere realizzata, se ridimensionata".

Piuttosto la posta in gioco è ben più alta della sola Cittadella dello Sport. Si tratta del futuro di Trapani, della sua ambizione di non essere relegata a periferia d'Italia. "Dobbiamo alzare la voce - incalza Tranchida - pretendere risposte, non subire decisioni dall'alto".

E così, mentre la politica locale si prepara alla battaglia, il Comune solleva l'interrogativo: "cosa si cela dietro quella "zona rossa"? Quali segreti di Stato avevano oscurato il sogno di una città?" Intanto, per il momento resta da capire se e come il governo e il Demanio risponderanno alle richieste del Comune.