La Sicilia si trova di fronte a una sfida cruciale nella gestione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Con ben 11 miliardi di euro ancora da spendere entro il 2026, il rischio di perdere risorse fondamentali è alto. Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha deciso di prendere provvedimenti urgenti, convocando i nove assessori e i quindici dirigenti generali per affrontare le criticità che stanno rallentando l'attuazione dei progetti finanziati dal PNRR. L’obiettivo è sbloccare i fondi e garantire che vengano investiti in modo efficace e tempestivo, senza incorrere in penalizzazioni da parte dello Stato o dell’Unione Europea.
La situazione attuale dei fondi PNRR in Sicilia
Secondo gli ultimi dati disponibili, la Sicilia ha speso finora circa il 13% delle risorse assegnate, pari a 3,7 miliardi di euro. La macchina amministrativa siciliana sta incontrando numerosi ostacoli, tra cui lungaggini burocratiche, difficoltà nella rendicontazione delle spese e problemi di coordinamento tra gli enti locali e la Regione.
Le risorse del PNRR in Sicilia sono destinate a un totale di 20.634 progetti, distribuiti su diversi settori strategici per lo sviluppo dell’Isola. Le principali voci di spesa sono: Digitalizzazione, innovazione e competitività: circa il 40% dei fondi già concretizzati, con particolare attenzione alla trasformazione digitale delle amministrazioni pubbliche e delle imprese; Rivoluzione verde e transizione ecologica: 33% delle risorse assegnate, destinate a progetti di sostenibilità ambientale, energie rinnovabili e riqualificazione del territorio; Istruzione e ricerca, inclusione sociale e coesione: solo l'11,5% dei fondi è stato utilizzato, evidenziando ritardi nei progetti destinati a migliorare il sistema scolastico, la formazione professionale e l’accessibilità ai servizi per le fasce più deboli; Trasporti e mobilità sostenibile: anche in questo caso, l’11,5% delle risorse è stato speso, principalmente per interventi di ammodernamento delle infrastrutture e potenziamento del trasporto pubblico.
Nonostante il progresso registrato negli ultimi mesi, il rischio di rallentamenti resta elevato. La necessità di accelerare l’attuazione dei progetti è evidente, soprattutto per evitare che le risorse vengano revocate e riallocate ad altre regioni più efficienti nella gestione dei fondi.
L'allarme di Schifani: convocazione d'urgenza per assessori e dirigenti
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha lanciato un vero e proprio allarme rosso sulla gestione del PNRR nell'Isola. Il monitoraggio condotto dalla segreteria generale di Palazzo d’Orleans, guidata da Margherita Rizza, ha messo in luce gravi criticità che stanno ostacolando la piena attuazione dei progetti finanziati. Tra le principali problematiche evidenziate figurano: Ritardi significativi nella rendicontazione delle spese attraverso la piattaforma nazionale Regis, fondamentale per garantire la trasparenza e il monitoraggio degli investimenti; Disallineamenti contabili tra Regione ed enti locali, che rendono più complessa l'erogazione dei fondi e la certificazione delle spese; Bassa percentuale di spesa su interventi strategici, come infrastrutture, sanità e istruzione, che rischiano di non essere completati entro le scadenze previste.
Per affrontare questa emergenza, Schifani ha convocato una riunione d’urgenza con gli assessori regionali e i dirigenti generali responsabili della gestione dei fondi PNRR. Il presidente ha inoltre avvertito che, in caso di mancati progressi, non esiterà a prendere misure drastiche, tra cui la revoca degli incarichi ai funzionari che non riusciranno a garantire un’accelerazione nella spesa delle risorse.
Le misure più a rischio e gli interventi urgenti da sbloccare
Un’analisi dettagliata delle risorse ancora da spendere ha identificato 13 misure a rischio, ovvero progetti che potrebbero non essere completati entro i termini previsti dal PNRR. Tra questi, emergono interventi in diversi settori chiave: Istruzione e lavoro: realizzazione dei Centri di formazione digitale e progetti per la valorizzazione dei giardini pubblici; Beni culturali: tutela e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale, con interventi destinati al recupero del patrimonio artistico e storico; Infrastrutture ed energia: rinnovo del parco ferroviario regionale, elettrificazione delle banchine del porto di Siracusa e miglioramento della rete di trasporto pubblico; Acqua e sanità: investimenti nelle infrastrutture idriche primarie, corsi di formazione per operatori sanitari sulle infezioni ospedaliere e sviluppo del fascicolo sanitario elettronico.
Solo nel 2023 erano stati previsti investimenti per 830 milioni di euro, mentre per il 2026 l’ammontare complessivo delle risorse da impiegare supera il miliardo di euro. Se la Regione non riuscirà a garantire l’efficace attuazione di questi progetti, il rischio di perdere tali fondi diventerà concreto, con conseguenze negative per l’economia siciliana e la qualità dei servizi pubblici.
Il futuro dei fondi PNRR in Sicilia
La gestione dei fondi PNRR rappresenta una sfida cruciale per il futuro della Sicilia. Se da un lato la Regione ha registrato un’accelerazione nell’impiego delle risorse rispetto ai mesi precedenti, dall’altro restano ancora molti ostacoli da superare. Le difficoltà burocratiche, la frammentazione amministrativa e la carenza di personale qualificato continuano a rappresentare un freno all’effettiva attuazione dei progetti.
Il governo regionale ha ora il compito di snellire le procedure, migliorare il coordinamento tra enti e garantire che i fondi vengano utilizzati in modo efficiente e tempestivo. La convocazione di assessori e dirigenti segna un punto di svolta: o si accelera, o si rischia di perdere miliardi di euro essenziali per lo sviluppo dell’Isola. I prossimi mesi saranno decisivi per capire se la Sicilia riuscirà a superare queste difficoltà e a sfruttare al meglio le opportunità offerte dal PNRR. Il tempo stringe e le istituzioni regionali non possono permettersi ulteriori ritardi.