Alla fine, non sapendo più a quale santo votarsi, è proprio il caso di dirlo, si è rivolto al Prefetto di Trapani, la dottoressa Daniela Lupo, sulla quale ha riposto le sue ultime speranze.
Lui è Gaspare Miranda, un 78enne invalido civile al 100 %, che dopo la morte prematura della moglie Rita, vive da solo con la sua invalidità.
A fargli compagnia, diciotto farmaci da prendere ogni giorno, alcune iniezioni durante il mese, un girello e una donna delle pulizie che il Comune gli manda due volte alla settimana.
Per tutto il resto deve cavarsela da solo. E quando diciamo “tutto il resto” ci riferiamo ad atti e azioni di ordinaria esistenza, ma che diventano problematiche quando si e’ portatori di una invalidità al 100%.
Gli essenziali atti quotidiani, a cominciare dalle funzioni primordiali, come la vestizione, la nutrizione, l’igiene personale, l’espletamento dei bisogni fisiologici, la preparazione dei cibi, lo spostamento nell’ambiente domestico, che per la stragrande maggioranza fanno parte della normalità di ogni giorno, per Miranda costituiscono la sua “via crucis”, il suo costante tormento.
Per non parlare dell’assenza di un supporto psicologico, di esperti che curino le prestazioni di tipo medico, infermieristico, la riabilitazione, gli accertamenti diagnostici, la fornitura di farmaci e i dispositivi medici.
Tutte difficoltà che potrebbero essere alleviate se potesse usufruire di una adeguata assistenza che solo l’inserimento in un programma ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) potrebbe garantire.
Per questo motivo ha pensato di presentare la relativa domanda alla direzione sanitaria Asp di Mazara del Vallo, tramite gli uffici amministrativi dell’ospedale di Salemi, cosi come previsto dal regolamento.
E lo ha fatto per ben tre volte nel corso del 2024: la prima ad agosto, la seconda nel mese di ottobre e la terza volta alla fine di novembre.
E ogni volta, ovviamente, sottoscrivendo di essere invalido grave al 100%, percettore della legge 104 dal febbraio del 2024, ed elencando le malattie che lo affliggono.
Patologie attestate da certificati medici, che ci ha mostrato, e che di seguito trascriviamo: miastenia gravis in trattamento farmacologico, poliartrosi con discopatie multiple, incontinenza sfinterica doppia, insufficienza venosa cronica agli arti inferiori, cerebrovasculopatia cronica , cardiopatia ipertensiva depressiva, tasca di Pace-Maker sottoclaveare sinistra.
A beneficio dei lettori, spieghiamo che l’acronimo ADI sta a indicare: Assistenza, perché è dato un aiuto alla persona che non è più in grado di badare completamente a se stessa; Domiciliare, perché le prestazioni assistenziali sono erogate direttamente presso il domicilio della persona bisognosa; Integrata, perché l’assistenza prevede sia una collaborazione tra più figure professionali sia una collaborazione tra enti (Comune e ASP) e tra servizi (ospedale e distretto sanitario).
Assistenza Domiciliare Integrata che la Commissione dell’Asp, quando si e’recata a dicembre, dopo la terza domanda, al suo domicilio non ha ritenuto di dovere concedere.
“Quando finalmente”- ci dice Miranda -“dopo quattro mesi si sono presentati quelli della Commissione di Mazara, ai primi di dicembre dello scorso anno, nonostante tutte le patologie di cui soffro, secondo loro io sarei idoneo a stare da solo senza assistenza. Io nella domanda avevo indicato di volere essere assistito dalla Samot Onlus di Palermo e invece questa mia indicazione e’ stata tagliata e hanno scritto ‘medicare’. Io non ho bisogno di semplici medicazioni, ma di una costante assistenza. Sono invalido al 100%, quindi se mi dovesse accadere qualcosa di grave, la responsabilità ricadrebbe su chi mi ha negato l’accompagnamento e su chi non valutato correttamente il mio stato”.
In seguito a tale decisione, Miranda si e’recato alla Stazione dei Carabinieri di Salemi per denunciare al maresciallo Sabina Catalano di essere rimasto vittima del reato “di omissione o rifiuto di atti d’ufficio”, come risulta dal verbale di ricezione della querela che ci ha mostrato.
Non avendo avuto alcun riscontro e acuendosi lo stato di disagio in cui e’ costretto a vivere, ha deciso di rivolgersi anche al Prefetto di Trapani, scrivendo: “Per avere giustizia, per sapere la motivazione che ha indotto la Commissione dell’Asp a rigettare la mia richiesta e per chiedere a chi debbo rivolgermi per alleviare le precarie condizioni igienico-sanitarie nelle quali sono costretto a vivere”.
Nel frattempo, a confermare quanto siano gravi le sue condizioni di salute, proprio in questi giorni , l’11 marzo scorso per la precisione, la Sezione del Lavoro e Previdenza del Tribunale di Marsala, a cui lo stesso si era rivolto perché l’Inps non gli aveva riconosciuto il requisito per avere l’indennità di accompagnamento, ha dato parere favorevole.
Con un provvedimento firmato dalla giudice Cinzia Immordino, coadiuvata dal Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) e’ stato decretato che Gaspare Miranda “non presenta più autonomia psico-fisica, non e’ in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, abbisogna di assistenza continua, e’ impossibilitato a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore.
Di conseguenza l’Inps di Trapani e’ stata condannata al pagamento delle spese processuali e alla liquidazione delle spettanze arretrate per “non avere riconosciuto la sussistenza del requisito sanitario prescritto per l’ottenimento dell’indennità’ di accompagnamento”.
E’ stato cioè applicato l’articolo 1 della legge 18/1980 che prevede che : “Ai mutilati ed invalidi civili totalmente inabili per affezioni fisiche o psichiche… nei cui confronti le apposite commissioni sanitarie…abbiano accertato che si trovano nella impossibilità di deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore o, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita abbisognano di un'assistenza continua, e concessa un'indennità di accompagnamento”.
E ‘ utile ricordare che con la legge 38 del 15 marzo del 2010, sono state istituite delle Reti di cure palliative che comprendono non solo l’assistenza in Hospice ma anche le unità di cure palliative domiciliari.
E che nel 2012 e’ stata poi raggiunta un’intesa tra Stato e Regioni che e’ molto chiara in proposito. Dice che "le cure palliative domiciliari nell'ambito della rete locale di assistenza, sono costituite da un complesso integrato di prestazioni sanitarie professionali di tipo medico, infermieristico riabilitativo e psicologico, oltre che da prestazioni sociali e tutelari nonchè di sostegno spirituale, a favore di persone affette da una patologia ad andamento cronico ed evolutivo, per la quale non esistono terapie o, se esistono, sono inadeguate o inefficaci ai fini della stabilizzazione della malattia o di un prolungamento significativo della vita".
L'accesso alle cure palliative, e quindi alle UCP (Unità di Cure Primarie) domiciliari, e’ garantito non solo ai malati terminali o ai malati oncologici, ma a tutte le persone affette da qualsiasi patologia inguaribile.
Gaspare Miranda, alla luce di quanto abbiamo raccontato, ci sembra avere tutti i requisiti per potere usufruire delle cure palliative per le quali sta lottando.
Prima di lasciarci, ci ha precisato che la sua non e’ solo una battaglia personale, la sua rivendicazione e’ anche nell’interesse di quanti si trovano nelle sue medesime condizioni ma che non hanno piu’ la lucidità o il coraggio di lottare.
Se dovesse vincere, la sua sarà una vittoria di dignita’ che dedicherà a quanti sono morti soli e abbandonati.
Quando una persona come Gaspare Miranda non e’ in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, ove per“atti quotidiani della vita” si intendono “quelle azioni elementari che espleta quotidianamente un soggetto normale di corrispondente età e che rendono il minorato,che non è in grado di compierle,bisognevole di assistenza continua”, ci chiediamo su quali elementi la Commissione abbia basato la sua decisione di escluderlo da quelle terapie.
Spesso si sente parlare di “interpretazione giuridica” cui si affidano i giudici per comprendere il significato di una legge. Non dovrebbe valere a maggior ragione anche per una commissione medica che valuta le sofferenze umane?
Franco Ciro Lo Re