L’Associazione Vivere Erice ha seguito con molta apprensione le vicende politiche dei giorni scorsi avvenute dentro e fuori il Consiglio comunale, che hanno portato alla chiusura dei siti culturali.
"Qualunque sia la ragione riguardo alla gestione del Museo A. Cordìci, di Torretta Pepoli, dell’Info Point e di altri importanti siti culturali, tra i quali presto ci sarà anche il Castello di Venere, chiuso da tempo per restauri, è inaccettabile che i siti di interesse culturale e turistico restino chiusi a Erice ancora più in questo periodo, prossimo alle feste pasquali e alla stagione estiva, quando la cittadina sarà meta di migliaia di turisti e visitatori" si legge in una nota dell'associazione.
"Riteniamo che Erice vada salvaguardata e sostenuta con ogni mezzo e in ogni modo, al di là e al di fuori degli interessi politici e degli scontri personali che non possono non tenere conto dei danni che causano al territorio, ai cittadini e al settore che già soffre per un turismo “veloce”, frutto di scelte che andrebbero riviste e rivalutate con attenzione" scrive Vivere Erice.
“Chiediamo che al più presto vengano assunte decisioni consapevoli che portino all’immediata riapertura dei siti culturali - ha affermato Mariza D’Anna, presidente dell’Associazione Vivere Erice - e nello stesso tempo auspichiamo un’assunzione di responsabilità da parte di tutte le istituzioni coinvolte”.