Si è tenuta ieri pomeriggio a Trapani la conferenza stampa di Italia Viva indetta da Davide Faraone e Dafne Musolino. I due parlamentari nazionali si sono presentati davanti l’ASP di Trapani, in via Mazzini 1, per ribadire che sono necessarie le dimissioni di Ferdinando Croce, Direttore generale dell’Azienda, a seguito dei ritardi nella refertazione.
Le dichiarazioni
“Il caso Azienda sanitaria di Trapani dimostra chiaramente, se ancora ce ne fosse stato bisogno, di come i partiti, a cominciare da quello di Renato Schifani, per finire con quello della Meloni, abbiano messo le loro manacce sulla sanità”. Sono state queste le prime parole di Davide Faraone, vice-presidente di Italia Viva, nel corso della conferenza stampa, ha poi aggiunto: “Non cacciano Ferdinando Croce, scelto alla guida dell’azienda sanitaria come si scelgono i candidati nei collegi, perché difeso da un partito. Non aspettano l’esito dell’ispezione regionale e ministeriale per cacciare Croce. Aspettano di mettersi d’accordo fra loro, in barba a chi ha aspettato un’eternità per gli esami istologici e ai 40.0000 cittadini in lista d’attesa. Ma poi Croce fa il morto a galla, sperando che ci si dimentichi di lui. Noi siamo qui all’Asp di Trapani e torneremo fino a quando Croce non avrà mollato la poltrona. Non ci dimenticheremo di quello che ha fatto. E poi che fine ha fatto la nomina del dirigente dell’Azienda sanitaria di Palermo? Anche quella rientra tra le spartizioni partitocratiche, ecco perché si perde tempo. Intanto, i pazienti muoiono e la sanità va allo sfascio. Schifani ha commissariato la sanità. Deve andare a casa anche lui, visto che è il primo responsabile di questa situazione, non solo Croce. Non c’è alcuna azione di controllo. Se non ci fosse stata denuncia della signora Gallo, non sarebbe accaduto nulla. Tutto sarebbe andato avanti come se nulla fosse”.
L’incontro con Croce
Al termine della conferenza i due rappresentati istituzionali sono stati invitati dal Dg Croce a salire per una visita. Un incontro durante il quale Croce ha ribadito di avere titoli e requisiti per fare il Direttore generale, è una delle accuse mossa da Faraone a Croce, e poi ha spiegato passo passo quello che è accaduto nei ritardi della refertazione istologica.
L’ASP a fianco dei malati
L’Azienda sanitaria intanto sta predisponendo un supporto psicologico nei confronti dei malati oncologici, in verità si tratta di un team che affiancherà l’oncologico nella terapia.
Il primario Caldarera
Emanuele Caldarera, chirurgo e medico di punta dell’ASP di Trapani, ha con un post su fb difeso l’operato del Dg Croce: “Il Direttore Croce è sempre stato pronto a trovare soluzioni alle problematiche che gli venivano rappresentate nella gestione dell’unità operativa da me diretta. Cambiare direzione strategica ogni 12 mesi non aiuterà a risolvere i problemi che affliggono la nostra sanità”.
Il Ministero e la relazione
Gli ispettori ministeriali hanno chiesto delle integrazioni, intanto sapere nel dettaglio chi utilizzava il sistema in ‘Athena’ in Anatomia patologica, con relativa percentuale di utilizzo per ciascuno di loro. I fari sono puntati proprio sull’Anatomia patologica di Castelvetrano che rimase attivo come reparto nonostante, nel 2023, Maria Grazia Furnari nel 2023 ne chiedeva l’accorpamento con Trapani per una serie di carenze e mancanze.
Reparto che continuò ad operare con Vincenzo Spera e che solo nel novembre 2024 venne chiuso da Croce, dopo ispezione della dottoressa Laura Miceli, come si evince dalla relazione del 19 novembre 2024.
Infine gli ispettori si concentrano pure sull’ intramoenia, chiedono di sapere chi l’ha operata e in che misura.