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25/03/2025 02:00:00

 ReArm Europe: il piano di difesa dell’UE tra riarmo e autonomia strategica

 ReArm Europe. La Commissione Europea ha presentato il piano sulla difesa con il Libro Bianco "Orizzonte 2030" e il programma per il riarmo. Le autorità del Vecchio Continente avevano iniziato ad affrontare il dossier all'indomani dell'invasione dell'Ucraina. Ora, per la prima volta, le 27 nazioni dell'UE potranno discuterne in modo organico, sebbene le posizioni siano diverse, talvolta divergenti, e il negoziato debba ancora entrare nel vivo.

Nelle bozze di conclusione, tutti – compresa l’Ungheria di Orbán – invitano ad "accelerare i lavori su tutti i fronti per aumentare in modo decisivo la prontezza di difesa dell’Europa entro i prossimi cinque anni". I rappresentanti chiedono al Consiglio e ai co-legislatori di procedere rapidamente con le recenti proposte della Commissione e di avviare con urgenza l’attuazione delle azioni individuate nel vertice del 6 marzo, con particolare attenzione ai settori militari di principale interesse e alle relative opzioni di finanziamento.

Le risorse economiche destinate alla difesa non rientreranno nel deficit del 3% in relazione al PIL. Si sta inoltre valutando un debito comune europeo, sul modello del Next Generation EU. A sostegno di questa ipotesi si è espressa Roberta Metsola, presidente dell'Eurocamera, sottolineando come "Paesi che hanno resistito per decenni hanno completamente cambiato posizione. Oggi c’è un consenso molto largo al Parlamento UE, e lo testeremo anche sulle spese della difesa: nulla sia fuori dal tavolo". L’idea degli Eurobond trova il consenso di Emmanuel Macron e interessa anche il Regno Unito, che si sta riavvicinando alla UE.

Per l'Italia, i fondi stimati in 30 miliardi di euro non saranno destinati solo a mezzi e personale militare, ma anche alla cybersicurezza. Il Belpaese dispone di un’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza (ACN), che rappresenta l’autorità nazionale nel settore con l’obiettivo di prevenire e mitigare attacchi informatici, favorendo l’autonomia tecnologica nel minor tempo possibile. Si punta inoltre alla formazione di Cyberwarriors per la protezione del sistema nazionale.

Un altro elemento strategico del piano è lo sviluppo di una costellazione di satelliti per l’accesso a internet satellitare globale. Questa galassia di satelliti non avrà solo scopi militari, ma anche scientifici ed esplorativi. L’intero progetto dovrà essere prodotto nell'UE, in linea con il principio del "Buy European", creando un debito virtuoso a favore delle imprese europee. L'obiettivo finale è garantire all'Unione una maggiore autonomia strategica, riducendo la dipendenza dalla NATO, oggi da Donald Trump e in futuro da chiunque altro.

Vittorio Alfieri