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25/03/2025 16:00:00

I ritardi del Pnrr in Sicilia, Schifani convoca assessori e dirigenti 

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha convocato per lunedì 31 marzo, a Palazzo d’Orléans, i nove assessori e i quindici dirigenti generali dei dipartimenti coinvolti nell'attuazione degli interventi finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e dal Piano Nazionale Complementare (Pnc). Un summit decisivo per affrontare le numerose criticità emerse e definire misure urgenti che garantiscano il rispetto dei cronoprogrammi previsti.

Un quadro preoccupante

Le attività di monitoraggio condotte dalla Cabina di regia regionale per il Pnrr, coordinata dal segretario generale della Regione, Margherita Rizza, hanno evidenziato un quadro definito "preoccupante": ritardi nell’implementazione della piattaforma Regis, disallineamenti contabili tra i sistemi di gestione e una bassa percentuale di spesa. In particolare, tredici misure, afferenti a dieci dipartimenti regionali, rischiano di non raggiungere i target previsti per il 2024. Tra queste, progetti strategici come i Centri di facilitazione digitale, la valorizzazione del patrimonio storico e paesaggistico, il programma Gol per l'occupazione, il rinnovo del parco ferroviario e l’elettrificazione delle banchine del porto di Siracusa.

Schifani alza la posta: rischio tagli per i dirigenti

Schifani non usa mezzi termini: "L’eventuale mancato adempimento degli obblighi connessi alla realizzazione degli investimenti sarà rilevante ai fini della valutazione dirigenziale e per l’eventuale risoluzione del rapporto di lavoro". Il governatore richiama dunque alla massima responsabilità la macchina burocratica, facendo riferimento alla sua direttiva di dicembre scorso sugli indirizzi per l’attività amministrativa e gestionale per il 2025.

Il messaggio politico è chiaro: la Sicilia non può permettersi di perdere risorse strategiche per il suo sviluppo. L’incontro di lunedì rappresenta un banco di prova non solo per i dirigenti e gli assessori coinvolti, ma per l'intera amministrazione regionale, chiamata a dimostrare efficienza e capacità di gestione. Un'eventuale bocciatura nella capacità di attuazione del Pnrr potrebbe avere ripercussioni politiche non indifferenti, incidendo sulla tenuta della giunta e sulla credibilità della Regione nei confronti del governo nazionale e delle istituzioni europee.

Un test di affidabilità per la Regione

La Sicilia si gioca una partita fondamentale non solo in termini economici, ma anche in termini di governance. L'attuazione del Pnrr non è solo una questione tecnica, ma politica: dimostrare efficienza significa consolidare la fiducia dei cittadini e degli investitori. Schifani punta a evitare che i ritardi si trasformino in un boomerang politico, soprattutto in vista delle future sfide elettorali.

Il rischio di perdere finanziamenti è concreto e il tempo stringe. Lunedì si capirà se la Regione riuscirà a imprimere una svolta o se la macchina amministrativa resterà impantanata nelle sue storiche inefficienze. Il governo Schifani, intanto, mette sul piatto la responsabilità individuale di chi ha in mano le leve dell’attuazione: il tempo delle proroghe e degli alibi sembra finito.