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23/03/2025 06:00:00

Caos Asp di Trapani: Croce alle battute finali

Non si placano il balletto delle responsabilità e le richieste di dimissioni avanzate da gruppi politici al Direttore generale dell’ASP di Trapani, Ferdinando Croce dopo lo scandalo dei referti istologici in ritardo. 

Il Dg intanto continua a lavorare nel suo ufficio di via Mazzini 1, firma delibere e ha pure nominato come suo vice il direttore amministrativo Danilo Palazzolo, che a sua volta e tempo venne scelto da Forza Italia.

La relazione della dottoressa Miceli
Continuiamo su Tp24 il nostro lavoro di ricostruzione dello scandalo (qui il racconto di una lettrice) man mano che emergono documenti. Il direttore Laura Miceli, facente funzione dell’unità operativa complessa di Anatomia Patologica di Trapani, il 19 novembre scrive al manager dell’ASP, al Direttore sanitario, al Capo dipartimento di oncologia, al Direttore sanitario dell’ospedale di Trapani e a quello di Castelvetrano. La Miceli si era recata all’Anatomia patologica di Castelvetrano, che venne chiusa il giorno dopo, su disposizione dell’allora Direttore sanitario dell’ASP, Gaetano Migliazzo. Durante la visita per accertare le condizioni della situazione, emerge che l’Unità operativa era totalmente priva di Personale Medico dal giorno 18 novembre, restando in servizio 5 unità: 3 tecnici di laboratorio, 1 ausiliario e 1 infermiere. In reparto c’erano: 1905 campioni da avviare ad esame macroscopico, relativi all'anno 2024 (pezzi operatori e biopsie essenziali); 1633 casi da refertare relativi all'anno 2024 (con vetrini già allestiti); 236 casi da refertare relativi all'anno 2023 (con vetrini già allestiti).
La Miceli palesa un gravissimo disservizio: “Si fa presente che i casi da "refertare" relativi all'anno 2023, n. 43 casi non in fase "Diagnosi", cioè al di sotto del microscopio dal Dirigente Medico in servizio fino al 15/11/2024 e non portati a completamento diagnostico, con emissione del referto, ingiustificatamente”.
Nella relazione c’è di più: “ La motivazione addotta tramite comunicazione su piattaforma folium del giorno 15/11 c.a., ricevuta dalla scrivente e indirizzata al Capo Dipartimento Oncologico e al D.S. del P.O. di Castelvetrano, cita accordi verbali con l'ex Direttore del U.O.C. Dott. Domenico Messina, dei quali non era stata mai informata. Si declina, pertanto, da parte della scrivente e dei colleghi Dirigenti Medici della U.O.C. di Anatomia Patologica di Trapani, la responsabilità per quanto fino ad oggi omesso e si precisa che si procederà alla refertazione dei suddetti esami in urgenza, specificando per ognuno la data di "presa in carico" dei casi stessi”.
A fronte di quanto evidenziato dalla Miceli e alla carenza di medici a Castelvetrano propone in quella relazione di far pervenire i campioni presenti presso la Anatomia Patologica di Castelvetrano a quella di Trapani, compresi i campioni provenienti dai vari Presidi Ospedalieri afferenti. Richiedeva anche l’attivazione con carattere di urgenza di una convenzione che prevedeva: l’esame macroscopico dei pezzi operatori e dei campioni bioptici, la relativa refertazione dei preparati istologici e la refertazione dei preparati già allestiti, in stallo presso U.O. di Castelvetrano.

Visita PD all’ASP
Venerdì, 21 marzo, il PD ha effettuato una visita ispettiva presso l’ASP, presenti il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, la parlamentare nazionale Giovanna Iacono e al deputato regionale Dario Safina.
Richieste precise da parte dei dem: “Abbiamo chiesto non solo le scuse pubbliche, da parte dell’Asp di Trapani, nei confronti dei pazienti che hanno ricevuto con notevole ritardo l’esito degli esami istologici dal 2024. Ma anche l’immediata assistenza sanitaria, dalle visite specialistiche ai ricoveri del caso, al potenziamento immediato dei reparti di oncologia. Lo scandalo della mancata refertazione, assunta agli onori della cronaca nazionale, è lo specchio di un sistema di gestione della sanità siciliana che fa acqua da tutte le parti. Un dato su tutti, ci ha lasciati perplessi: l’unità di anatomia patologica è tuttora senza primario, ma solo con un facente funzioni da quasi 5 mesi e dispone soltanto di 3 medici a fronte dei 9 previsti. Oggi ci è stato detto che si sta rientrando nei tempi ordinari di risposta. Purtroppo per ottenere questo risultato si è però dovuto ricorrere anche ad affidamenti esterni, stornando risorse economiche al sistema sanitario pubblico. Torneremo nuovamente ad eseguire accessi all’Asp di Trapani – concludono – ma anche nelle altre aziende ospedaliere siciliane, dove temiamo disservizi simili, seppur non in queste forme eclatanti. E chiederemo conto di questa mala gestio, sia al governatore Schifani che al ministro della Salute”.

Verso la conclusione
Il ministero della Salute ha chiesto delle integrazioni all’ASP di Trapani, a seguito di ispezione avvenuta il 18 e 19 marzo. L’ASP dovrà fornire quanto richiesto entro il 27 marzo. La situazione però potrebbe sbloccarsi pure prima della relazione ministeriale. Il presidente della Regione, Renato Schifani lo ha detto chiaro proprio a margine della convention di Forza Italia, sabato mattina: “Siamo alle battute finali.  Mi auguro che a giorni questa vicenda possa avere una definizione”.
Sono parole chiare: o Croce si dimette di sua volontà, cioè il partito lo convince a farlo, oppure la procedura di sospensione e revoca verrà avviata, con un iter che non è semplice e nemmeno veloce.

I medici
Trapela malcontento da parte dei sanitari: indispettiti dal fatto che il deputato Dario Safina (PD) possa pensare che i camici bianchi e gli amministrativi siano stati in qualche modo spinti se non costretti a firmare una petizione pro Croce. Safina ha annunciato per questo una interrogazione parlamentare.
Dicono di non avere subito pressioni e che la petizione nasce dalla voglia di dare stabilità all’ASP e di continuare con Croce.

La colpa di Croce
L’accusa che viene mossa al Dg è semplice: non avere detto subito i numeri dei referti arretrati. Sia al ministero prima che alla Regione poi ha portato avanti la tesi dei circa 300 referti in frigo. Il 5 marzo, a distanza di un giorno, quei referti sono diventati 3308. Questa lettura smemorata, che molti dicono essere proprio una bugia, ha provocato la rottura definitiva con il governatore Schifani.
Da Palermo, fonti ben accreditate, si lasciano scappare che non c’è più nulla da fare e che l’esperienza Croce a Trapani è già finita.

Faraone chiede le dimissioni
Si terrà lunedì pomeriggio alle 16.00, davanti i locali dell’ASP di Trapani, la conferenza di Italia Viva per chiedere sul posto le dimissioni del Dg Croce. Ad annunciarlo il deputato nazionale renziano, Davide Faraone.