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23/03/2025 06:00:00

Stop ai fondi per l'assistenza sanitaria per i disturbi alimentari

 Il governo nazionale non ha rinnovato in legge di Bilancio 2025 i i finanziamenti per l’assistenza sanitaria per i disturbi alimentari.


I medici e le associazioni sono molto preoccupati, perché le persone affette da disturbi della nutrizione e dell’alimentazione rischiano di morire proprio per assenza di cure. In Italia ci sono 150 centri, 120 pubblici e 30 privati convenzionati che si occupano di queste patologie, nel meridione però le strutture sono molto carenti, in qualche caso addirittura assenti. In provincia di Trapani se ne occupano alla Cittadella della Salute, prendono in carico le persone con questi disturbi ma nei casi più gravi decidono di affidarli a centri convenzionati, tutti al Nord.


Ad oggi non c’è un fondo creato appositamente per i DCA e senza i finanziamenti specifici il rischio è che questi soggetti non possano accedere alla continuità delle cure.

I fondi
La legge di Bilancio del 2022 stanziava circa 25milioni di euro, da suddividere poi per il biennio 2022-2023, per potenziare gli ambulatori. Nel 2024 lo stanziamento è stato di 10milioni di euro, mentre nella legge di Bilancio del 2025 non c’è alcuna somma allocata per i centri che si occupano dei disturbi, è solamente previsto lo stanziamento di un milione e mezzo di euro per “Campagne di prevenzione dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione del ministero della Salute”. Si punta sulla comunicazione e non sulla cura. Medici e specialisti, che lavorano in team multidisciplinare, senza giri di parole dicono chiaro che ci vogliono almeno 2 anni per fare uscire una ragazzo dalla malattia, quindi ragazze e ragazzi devono essere seguiti da un centro specializzato.


I LEA
Dal 2024 i DCA sono entrati a far parte dei Livelli Essenziali di Assistenza, solamente però 16 delle 32 prestazioni necessarie alla diagnosi e alla cura dei Dna sono oggi gratuite. Non vengono coperti dal SSN le visite dietologiche, parte fondamentale del percorso di trattamento dei Dna, oppure strumenti diagnostici come la Mineralometria ossea computerizzata (Moc), l’ecografia cardiaca. Sono invece inserite nei Lea le prestazioni già previste dal 2017.
Oggi i numeri di chi soffre dei disturbi del comportamento alimentare sono altissimi, secondo i dati del ministero della Salute, si stima che oggi più di tre milioni di italiani soffrono di disturbi alimentari, oltre il 5% della popolazione, e tra questi soffrono di anoressia o bulimia (Dati Osservatorio ABA e Istat) ben l'8-10% delle ragazze e lo 0,5-1% dei ragazzi. Si sono registrati nel 2023 quattromila morti.

Ritardo nelle cure
Non solo diagnosi ma il ritardo nelle cure comporta il peggioramento della patologia o, peggio, il rischio di perdere la vita umana. Il 30% di chi soffre di questi disturbi ha tra gli 11 e i 13 anni, quindi l’istituzione di un fondo strutturale è necessaria per garantire la continuità delle cure. Non in tutte le regioni i Lea sono garantiti.