Il 19 marzo gli ispettori del ministero della Salute hanno lasciato Trapani, hanno fatto le dovute verifiche all’ASP numero 9, sentendo i medici, il Direttore generale, il Direttore sanitario, il Direttore amministrativo.
Le integrazioni richieste
Gli ispettori del Ministero hanno chiesto all’ASP di Trapani delle integrazioni documentali a quelle già rilevate, da fornire entro il 27 marzo.
I documenti richiesti sono:
-Regolamento A.L.P.I.;
-Dettaglio dell’autorizzazione A.L.P.I. dei 3 dirigenti medici dell’Unità operativa complessa di Anatomia Patologica autorizzati, comprensivo degli orari di espletamento dell’attività per gli anni 2023 e 2024;
-I profili di utilizzo del sistema ATHENA per il personale dell’Anatomia Patologica, con livelli di abilitazione e percentuale di utilizzo;
- Dati informativi relativi alla mancata attivazione del modulo ALERT dell’applicativo ATHENA e se questo sistema veniva condiviso tra le strutture di Trapani e di Castelvetrano;
-Dati informativi relativi alle abilitazioni all’utilizzo della funzione “STATISTICHE” sempre dell’applicativo ATHENA;
Gli ispettori ministeriali chiedono poi una relazione dettagliata su 4 casi in particolare: un paziente di Alcamo, che ha aspettato 5 mesi; una paziente di Mazara che ha atteso 8 mesi; una paziente di Pantelleria e una paziente di Marsala.
La integrazione prevede pure una relazione dettagliata sui 3000 casi sospesi dal 9 luglio 2024 con evidenza di:
-Indicazione della struttura di provenienza del campione e evidenza della struttura in cui sono arrivati, se Trapani o Castelvetrano, compresa la data di accettazione.
-Dettaglio dei casi risultati positivi con diagnosi repertata con chiara indicazione del tempo intercorso tra la data di effettuazione della procedura chirurgica/diagnostica e la produzione del referto.
-Relazione sul volume dei pazienti del 2024, periodo compreso da novembre a luglio, compresi i tempi di refutazione, indicazione della struttura i cui i campioni sono stati accettati.
-Relazione sui volumi dei pazienti del periodo dicembre 2024- 18marzo 2025, con i relativi tempi di refutazione, indicazione della struttura in cui i campioni sono stati accettati, indicazione dei casi risultati positivi, diagnosi riscontrata e tempo intercorso tra operazione chirurgica e refutazione.
Il Direttore Sanitario
Poco si è parlato in queste settimane di una figura fondamentale: il Direttore sanitario, che certamente non può lavarsi le mani e che assume all’interno di una Azienda sanitaria, un ruolo centrale e di raccordo nel buon funzionamento della macchina.
Danilo Greco si è insediato da poche settimane, il suo predecessore era Gaetano Migliazzo, che ha poi lasciato dopo qualche mese dall’incarico per ricoprire migliore ruolo in sanità privata a Palermo. Migliazzo si era insediato non senza polemiche, ci si aspettava una figura del posto, ben accreditata negli ambienti sanitari e soprattutto che conoscesse senza filtri cose, persone e fatti. Il suo arrivo all’ASP di Trapani fu anticipato da una serie di polemiche, che stoppò direttamente il Direttore generale, Ferdinando Croce. Intendiamoci, la nomina dei direttori sanitari e amministrativi, alla stregua di quello generale, avviene su indicazione politica. Quindi non ci sono solo santi e solo peccatori. Ci sono entrambi. E le nomine vengono decise a Palermo, dove la politica regionale, e questo Renato Schifani, presidente della Regione, lo sa bene perchè mette il sigillo a tutte le nomine, fa il suo gioco. Da destra a sinistra. Non ci sono vergini che possono vantare posizioni di privilegio.
E quindi cosa fa il Direttore sanitario? Lo stabilisce la legge: concorre al governo aziendale partecipando al processo di programmazione e pianificazione strategica e di pianificazione annuale sanitaria dell’Azienda, secondo quanto espressamente previsto dal D. L.vo n. 502/02 e ss.mm.ii., dalle L.R. nn. 30/93 e 5/2009, nonché da ogni altra norma, regolamento, legge e atto della programmazione regionale.
Tra le varie competenze anche quella di “elaborare indirizzi volti al conseguimento degli obiettivi di efficacia, efficienza ed appropriatezza dei servizi sanitari”.
Eppure in queste settimane non si è sentita una sola parola o dichiarazione da parte di Migliazzo, cosa ha fatto in questi mesi a Trapani?
La figura degli altri medici
Come dimenticare che in questo processo di refertazione ci sono pure i medici coinvolti: dove erano i primari dei reparti dove i prelievi venivano effettuati? Hanno mai chiesto alla Direzione generale un sollecito? Si sono mai chiesti che fine avesse fatto quel materiale da analizzare? E il capo dipartimento di oncologia si è accorto del ritardo solo quando il caso è scoppiato?
C’è una catena che deve monitorare tutto il lavoro che parte dal prelievo, che passa dal primario, dal direttore di Anatomia Patologica, dal capo dipartimento di oncologia. Chi doveva dire subito non ha detto, chi doveva controllare non ha controllato.
DE LUCA. “Una seduta d'aula speciale e urgente all'Ars sul disastro sanità. Il Governo deve dire con chiarezza ai siciliani cosa intende fare per arginare la catastrofe in corso che gli incresciosi fatti che giorno dopo giorno si verificano da un capo all'altro della Sicilia documentano impietosamente”.
È questo il senso della richiesta che il capogruppo del M5S all'Ars Antonio De Luca, ha inviato al presidente dell'Ars, Gaetano Galvagno per richiedere un dibattito in Parlamento alla presenza del Presidente della Regione, dell'assessore alla Salute e dell'esecutivo tutto.
“L'enorme, inaccettabile scandalo del mostruoso ritardo nella refertazione degli esami istologici all'Asp di Trapani - afferma Antonio De Luca – non è che l'ultimo episodio del film dell'orrore che quotidianamente sono costretti a vivere tantissimi siciliani. Basti ricordare, a titolo esemplificativo, la frattura alla gamba trattata all'ospedale di Patti col cartone, la bambina di Partinico rimasta senza il dispositivo di controllo della glicemia, l'uomo morto a Villa Sofia dopo 17 giorni di ricovero in attesa di intervento chirurgico, le infinite liste d'attesa per visite e ricoveri.
E ancora le bacchettate della Corte dei Conti sui posti letto di terapia intensiva e semintensiva, il caos della cardiochirurgia pediatrica, il monitoraggio sui LEA del ministero della Salute che ci relega al terzultimo posto in Italia. E si potrebbe continuare ben oltre questi che sono solo recentissimi fatti. Se il governo fosse stato attivo per risolvere i problemi come lo è stato nella lottizzazione dei posti di potere di Asp e aziende ospedaliere, sicuramente non saremmo in queste condizioni. Schifani finora è stato bravo solo ad annunciare pezze tardive e a chiedere scusa dopo i fattacci. Le scuse non bastano, men che meno le promesse, ci vogliono i fatti. Vengano a dirci in Parlamento quali e come vogliono farli”.
DI PAOLA. "È inammissibile che ancora oggi, a pomeriggio inoltrato, nonostante le terribili notizie arrivate in questi giorni da Trapani, Croce continui a rimanere abbarbicato alla poltrona dell'Asp, senza che Schifani riesca ad ottenere le sue dimissioni. Il presidente della Regione conferma ancora una volta, ove ce ne fosse bisogno, di essere succube di FdI, come ha dimostrato in occasione del disastro See Sicily, quando non riuscì a togliere l'assessorato al Turismo ai meloniani”.
Lo afferma il coordinatore M5S per la Sicilia Nuccio Di Paola.
“Sia chiaro comunque – continua Di Paola – che anche le dimissioni di Croce non assolverebbero il governo regionale, che di questa vicenda è pure responsabile. Come è responsabile del disastro della sanità siciliana, cui stiamo assistendo giorno dopo giorno. È stato il governo, infatti, nel corso dell' indecente lottizzazione delle poltrone delle Asp e delle aziende ospedaliere, a nominare Croce, anche a fronte di un curriculum tutt'altro che eccelso. A Schifani, anzi, diamo un consiglio, controlli bene, ora, l'operato di tutti i direttori generali, figli della spartitocrazia, per evitare le solite postume e poco utili scuse dopo ogni scandalo e macroscopico disservizio. Fra poco le nomine dei manager arriveranno alla scadenza di un anno e se le liste d'attesa non saranno abbattute dovranno andare tutti a casa. Ricordi, Schifani, che lo ha promesso e lo ha fatto mettere pure nei loro contratti. In ogni caso noi glielo ricorderemo”.