Prometteva corsi per diventare guardie giurate, in cambio di migliaia di euro. Ma i corsi non esistevano. E nemmeno il lavoro promesso. Oggi Sebastiano Grimaudo, 44 anni, originario di Alcamo, ha patteggiato una pena di tre anni di reclusione, che sconterà con lavori di pubblica utilità. La sentenza è stata emessa ieri dal Tribunale di Trapani.
La truffa delle divise promesse (e mai consegnate)
E' accusato di aver organizzato finti corsi di formazione per aspiranti vigilanti, incassando somme tra i 7.000 e i 10.000 euro da almeno 40 persone. Vittime illuse dalla possibilità di ottenere in breve tempo una divisa e un posto fisso. Peccato che, alla fine, non ci fosse né corso né lavoro.
Molti dei truffati hanno aspettato mesi prima di capire l’amara verità. Alcuni, però, hanno avuto il coraggio di denunciare. È da lì che sono partite le indagini.
L’inchiesta della Procura e la rete delle vittime
Le accuse nei confronti di Grimaudo si sono estese a più fronti. Avrebbe simulato la partecipazione a corsi riconosciuti e attività addestrative mai svolte. Il tutto dietro pagamento e senza alcun riconoscimento formale, se non la speranza – falsa – di un’assunzione imminente.
Secondo la Procura, il sistema era ben rodato. Le vittime venivano reclutate in tutta la Sicilia, tra Trapani, Palermo, Partinico, Carini e persino Villabate. A volte veniva chiesto loro di spostarsi al Nord per “completare la formazione”.
Il patteggiamento e la “buona condotta”
La pena è stata patteggiata anche in virtù della scelta di Grimaudo di collaborare e risarcire parzialmente le vittime. Per lui, niente carcere, ma lavori di pubblica utilità.
Intanto le indagini continuano: la Guardia di Finanza e la Procura di Trapani vogliono fare luce su eventuali complici e su altri casi simili.