L'Unione degli Universitari (UDU) ha presentato a Roma, nella sala stampa della Camera dei Deputati, il report sugli alloggi universitari dal titolo emblematico: "È tutto sbagliato, il PNRR sta fallendo". Un'analisi che mette in luce i limiti e le criticità della gestione dei fondi destinati al potenziamento delle residenze per studenti.
Dati allarmanti a livello nazionale
Secondo Damiano Di Giovanni, responsabile della questione abitativa per l'UDU, i numeri sono disastrosi: "Nei decreti pubblicati dal Ministero risultano solo 11.623 posti letto, ancora lontanissimi dall'obiettivo di 60.000 da raggiungere entro giugno 2026. Di questi, il 98% sarà affidato a soggetti privati". Questo significa che l'Italia rischia di dover restituire i fondi del PNRR non investiti, con gravi ripercussioni per l'intera comunità studentesca, che già soffre un caro affitti cresciuto del 38% negli ultimi tre anni.
Ad oggi, il Paese dispone di soli 46.193 posti letto pubblici a fronte di circa 900.000 studenti fuori sede. La copertura della domanda si ferma al 5%, e dopo l'attuazione del PNRR, la crescita effettiva dei posti pubblici sarà di appena lo 0,5%. "Ci stanno prendendo in giro - denuncia Di Giovanni - nessuna rivoluzione della Ministra Bernini, solo mancanza di strategia e scelte sbagliate che hanno affossato l'obiettivo del PNRR".
La situazione in Sicilia: pochi interventi, distribuiti male
Anche in Sicilia la situazione appare critica, con interventi scarsi e mal distribuiti tra le città universitarie.
Palermo: La Coordinatrice dell’UDU Palermo, Giovanna Billitteri, evidenzia un quadro preoccupante: "A fronte di 13.461 studenti fuori sede, solo 913 posti letto pubblici sono disponibili. Il piano del PNRR prevede solo due interventi, per un totale di 77 nuovi posti letto, ma tutti gestiti da privati e solo 24 destinati al diritto allo studio".
Messina: La città conta 10.672 studenti fuori sede e appena 298 posti letto pubblici, con una copertura del 2,8%. "Non è previsto alcun intervento per la creazione di nuovi posti letto con i fondi PNRR - denuncia Emanuele Carlo, Coordinatore dell'UDU Messina - Si tratta di un'opportunità persa e di un fallimento del governo nazionale e regionale, che lascia migliaia di studenti senza alternative se non rivolgersi al mercato privato".
Catania: La città conta circa 13.000 studenti fuori sede, ma dispone solo di 664 posti letto pubblici, con una copertura del 5%. "Sono previsti sei interventi, per un totale di 250 nuovi posti letto, ma solo 130 saranno riservati al diritto allo studio. Tra questi, uno è promosso dall’Arcidiocesi di Catania con un costo ipotizzato di 680 euro al mese per una stanza singola" - afferma Giulia Renda dell’UDU Catania.
Un appello alle istituzioni
Di Giovanni conclude con un appello chiaro: "La Ministra Bernini dovrà assumersi la responsabilità politica di questo fallimento. Chiediamo alle governance degli Atenei siciliani di far sentire la loro voce e spiegare al Ministero che le condizioni del bando erano impossibili per gli enti pubblici. Si è trattato di una scelta politica inaccettabile".