
Lo scandalo all'Asp di Trapani: la verità sulle convenzioni, e le tante domande ...
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Sono 206 su oltre 3.000 i campioni istologici risultati “positivi” a patologie tumorali al termine dell’attività di refertazione compiuta dalle aziende del Servizio sanitario regionale coinvolte per azzerare i ritardi accumulati dall’Asp di Trapani. Il dato ufficiale emerge dal report finale della task force messa in campo dalla Regione, su input del presidente Renato Schifani, a partire dal 4 marzo.
In particolare, i soggetti “positivi” sono 46 per il 2024 e 160 per il 2025. I campioni prelevati a gennaio e febbraio di quest’anno sono 1.908 e sono stati analizzati nel rispetto del target temporale dei 20 giorni lavorativi nel 98% dei casi, grazie alla rete istituita dall’assessorato della Salute per superare la grave situazione e scongiurare l’insorgere di ulteriori ritardi.
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Sono settimane che l’ASP di Trapani è sotto scacco per lo scandalo del ritardo nei referti istologici. Un caos e uno scandalo che ha travolto tutto e tutti. Non c’è più fiducia. E’ venuto meno quel rapporto che unisce il paziente ad una struttura sanitaria. Anche i cittadini non segnalano più le disfunzioni, che ci sono. Restano silenti di fronte alla paura di poter non essere efficacemente curati. Questo è il dramma che in queste ore si registra, ed è molto più grave di quello che si possa pensare. Si è rotto qualcosa, che non può essere aggiustato dal balletto, ridicolo ed inopportuno, delle responsabilità.
Le ispezioni
Quella regionale e quella nazionale hanno messo nero su bianco diverse falle nel sistema di gestione amministrativo. Andando oltre: è mancato il controllo. Nessuno ha mai pensato di verificare a che punto era la refertazione?
Mentre la processazione dei vetrini per i 3308 pazienti andava a rilento, con il 5% poi dei casi positivi appurati, quindi con un cancro conclamato, l’ASP di Trapani stipulava altre convenzioni con l’ASP di Agrigento e con quella di Caltanissetta per far processare a Trapani i pap test e il papilloma virus.
Nella giornata di ieri gli ispettori ministeriali hanno continuato il loro lavoro, richiedendo documenti e ascoltano gli anatomopatologi, il Direttore generale e il direttore sanitario.
La verità sulle convenzioni con Agrigento e Caltanissetta
In verità l'idea delle convenzioni stipulate dall’ASP di Trapani con quella di Agrigento e di Caltanissetta parte da lontano: con decreto del Dirigente generale del Dipartimento regionale delle Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico n. 8 del 3 gennaio 2017, con cui si individuava l’Asp di Trapani- assieme alle Aziende sanitarie di Palermo, Catania e Messina - quale centro regionale di riferimento per la presa in carico di campioni biologici per l’effettuazione di “test HPV-DNA” (esame molecolare che ha lo scopo di identificare ceppi di Papillomavirus ad alto rischio oncogeno) e “PAP test” (un esame di screening per la diagnosi precoce di lesioni precancerose o di tumori della cervice uterina).
Dunque si tratta di una direttiva regionale: sono sei anni che l’Asp di Trapani è stata incaricata di effettuare queste prestazioni, poi tra il mese di gennaio 2025 e il mese di febbraio 2025, quindi, su espressa richiesta dei rispettivi Direttori generali e previa acquisizione di tutti i pareri di rito (Direttore Uoc, Direttore Dipartimento oncologico e Direttore sanitario aziendale) le due convenzioni sono state rinnovate, rispettivamente con l’ASP di Agrigento (rep. n. 4490 del 9 gennaio) e con l’ASP di Caltanissetta (rep. n. 4530 del 7 febbraio).
Per l’effettuazione degli esami in questione, l’Unità operativa complessa di Anatomia Patologica è dotata di specifici sistemi e macchinari: per l’Hpv-Dna: ROCHE-Cobas p480, Cobas X480 e Cobas Z480; per il Pap test: sistema HOLOGIC-Thin Prep 5000. Si tratta di macchinari del tutto differenti da quelli utilizzati per la processazione degli esami istologici.
Si tratta infatti di esami di natura citologica e non istologica, vengono eseguiti esclusivamente dai tre dirigenti biologi in forza all’Uoc: la dottoressa Carla Guarnotta, la dottoressa Valentina Rizzo e la dottoressa Eva Trapani, non dai dirigenti medici anatomopatologi.
Questa attività, dunque, non intralcia né rallenta la forza lavoro dei dirigenti medici per gli esami istologici né l’utilizzo dei medesimi macchinari in uso a questi ultimi.
L’adempimento di queste convenzioni infine non fa altro che ottemperare ad una indicazione regionale e che l’ASP di Trapani ha soltanto rinnovato de plano.
I punti di domanda
Il 14 febbraio 2024 Croce era a Trapani, nella qualità di commissario, già da 12 giorni. In quella data convoca la prima direzione con i capo dipartimento e lì non viene evidenziata alcuna criticità.
Come è possibile che il capo dipartimento di oncologia non si sia mai chiesto come mai i vetrini venissero processati così a rilento? Come mai non ha mai palesato a Croce la gravità dei ritardi e il rischio per la salute dei pazienti? Come mai il direttore sanitario, oggi a Palermo perchè dimessosi, Gaetano Migliazzo, da settembre 2024 in pieno ruolo non ha mai avuto contezza dell’arretrato e non ha mai monitorato quanti referti ci fossero ancora da processare? Sono domande a cui bisognerebbe avere il coraggio di rispondere.

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