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20/03/2025 08:09:00

Caos referti all'Asp di Trapani. Sono più di 200 i tumori scoperti in ritardo

 Sono 206 i pazienti dell'Asp di Trapani positivi all'esame istologico, cioè con un tumore scoperto in ritardo. 
Ieri pomeriggio la dottoressa Laura Miceli, direttore facente funzione dell’Unità di Anatomia Patologica di Trapani, ha messo nero su bianco la relazione sullo stato dei 3.313 casi istologici presenti nel verbale assessoriale del 5 marzo 2025.

Cosa dice la relazione
La dottoressa Miceli in poche righe riassume quella che è stata l’attività di refertazione di questi giorni. L’unità operativa complessa ha lavorato senza sosta per terminare tutta la refertazione da cui sono emersi i casi di positività alla malattia tumorale.

I numeri
I casi da refertare per tutto il 2024 erano in arretrato 1405, da questa refertazione sono 46 i casi riscontrati positivi, di cui già i pazienti hanno avuto comunicazione.
Per l’anno 2025 i casi da refertare erano 1908, i casi riscontrati positivi sono stati 160, si tratta di refertazioni effettuate nel 98% rispetto del TAT previsto dalle linee guida assessoriali.
La dottoressa Miceli poi sottolinea che i 160 casi positivi dell’anno 2025 sono così suddivisi: 81 casi positivi sono provenienti dalla U.O.C. Anatomia Patologica di Trapani, mentre i rimanenti 79 casi positivi sono stati refertati
dalle strutture coinvolte dalla task force regionale.

La domanda
Perchè l’unità operativa di Anatomia Patologica, fino a quando non è scoppiato il caso Gallo, non ha processato tutto il necessario, pur sotto organico, quando adesso ha dimostrato di essere in grado di poterlo fare? Perché si è rimasti indietro quando addirittura si è stati in grado di assumere la guida della refertazione con numeri superiori a quelli regionali?
Si torna al problema iniziale, cioè al fatto cruciale: nessuno ha mai controllato. La macchina si è inceppata, ma qui ci sono donne e uomini che dovranno affrontare la malattia.
Troppo spesso si parla di umanizzazione delle cure, dimenticando che il primo vero passo verso l’umanizzazione è mostrare capacità di sintesi con risposte immediate all’accesso alle cure e alla prevenzione.
Oggi chiedere scusa è pure inutile, mostrare vicinanza un dovere, ancor più però cosa giusta sarebbe mettere su una equipe che prenda per mano il paziente e lo accompagni nel percorso diagnostico e terapeutico, certamente difficile e pure psicologicamente provato. Questa è già una risposta di umanizzazione.



Sanità | 2025-03-22 06:00:00
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