La botanica ... politica di Paola Caridi. L'evento a Marsala
Una narrazione che intreccia la storia degli uomini con quella degli alberi, uno sguardo inedito sul Mediterraneo e sul Medio Oriente. Paola Caridi, giornalista, scrittrice e una delle massime esperte di politiche mediorientali, ha presentato a Marsala il suo ultimo libro Il gelso di Gerusalemme, ospite della rassegna 38° Parallelo, grazie al lavoro del suo instancabile presidente Giuseppe Prode.
Un incontro articolato in due momenti distinti: prima con gli studenti e poi con la città, per riflettere su tematiche di estrema attualità, dalla geopolitica alla memoria storica, passando attraverso il racconto degli alberi come testimoni silenziosi del tempo e degli eventi che hanno segnato intere generazioni.
La storia vista dagli alberi
Il libro di Caridi si sviluppa attorno a una domanda profonda: Siamo noi a scegliere gli alberi o sono gli alberi a scegliere noi? Attraverso la storia del gelso di Gerusalemme, del pino del Monte Nebo, degli ulivi di Betlemme, dei ficus dell’Orto Botanico di Palermo, l’autrice racconta le vicende di luoghi e popoli segnati da conflitti, migrazioni e resistenze.
Ma il suo lavoro non è solo una ricostruzione storica, è una botanica politica, un manifesto che usa la natura per ribaltare la prospettiva con cui siamo soliti osservare il passato e il presente. Un concetto che ha trovato particolare interesse negli studenti, che hanno ascoltato e partecipato con grande coinvolgimento.
Parlare di Gaza e del Medio Oriente ai giovani
L’incontro con i ragazzi è stato un momento di particolare intensità. Il conflitto in Medio Oriente è oggi più che mai al centro dell’attenzione, ma la sua narrazione è spesso distorta da immagini frammentarie, viralità sui social e retoriche semplificate.
«I ragazzi vedono più immagini di quanto ne vediamo noi attraverso la televisione. Le vedono su TikTok, Instagram, YouTube e avrebbero bisogno di un'educazione per capire come guardarle, non solo per stabilire se siano vere o false, ma per sviluppare un pensiero critico» ha spiegato Caridi.
Le parole della scrittrice hanno suscitato riflessioni profonde nei giovani presenti. Alcuni hanno sottolineato l’importanza di affrontare la complessità della storia, di non fermarsi alle narrazioni di parte, ma di sviluppare una visione più ampia, in cui il passato e il presente si intrecciano.
«Questo incontro ci ha offerto tanti spunti di riflessione. È stato interessante vedere la storia attraverso gli occhi della natura, in questo caso degli alberi» ha commentato uno degli studenti presenti.
«In tempi di diplomazia muscolare, possiamo rispondere solo con ragionamenti, parole, approfondimenti. Fermare il tempo e rimettersi a pensare. Questo è quello che facciamo da ormai nove anni al 38° Parallelo» ha detto Giuseppe Prode.
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