Asp Trapani, scandalo referti: attesa per il destino di Croce. Quante domande ...
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Sono arrivati ieri mattina gli ispettori ministeriali per appurare responsabilità e negligenze che hanno portato ai ritardi nella refertazione istologica all'Asp di Trapani. Ci sono più di 160 pazienti che hanno avuto in questi giorni una diagnosi di cancro, dovranno adesso affrontare il percorso terapeutico. Gli ispettori sono stati inviati dal ministero della Salute, guidato da Orazio Schillaci, e hanno iniziato il giro proprio dall’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani, dal reparto di Anatomia Patologica. Toccheranno anche l’ospedale di Castelvetrano.
Gli ispettori sono accompagnati dal Direttore generale, Ferdinando Croce, dal Direttore sanitario, Danilo Greco, dal Direttore amministrativo, Danilo Palazzolo.
Insieme a loro pure il dirigente regionale Francesco Paolo La Placa e il direttore dell’Anatomia patologica dell’Asp di Palermo Teresa Barone.
Tutto in standby
Fino a quando a Trapani ci saranno gli ispettori romani nessuna decisione verrà presa dal Presidente della Regione, Renato Schifani, che in verità ha già chiesto il passo indietro del Direttore Generale Ferdinando Croce.
Nel frattempo a perorare la causa di Croce è il neo commissario regionale di Fratelli d’Italia, Luca Sbardella, che ha già incontrato il governatore.
Concorso di colpe
Non c’è solo Croce sulla graticola, la questione gravissima che si è venuta a creare, e che oggi pagano i malati di tumore, è affare che riguarda una serie di responsabilità. Nell’anno 2023 il primo allarme venne lanciato dall’allora Direttore sanitario Maria Grazia Furnari: era il mese di ottobre, e aveva pure richiesto l’accorpamento dei due reparti di Anatomia Patologica, quello di Castelvetrano con Trapani, così da velocizzare la refertazione. Nel mese di gennaio 2024 l’allora commissario Vincenzo Spera lascia la guida dell’ASP 9, il primo febbraio è arrivato l’attuale Direttore generale. Il 14 febbraio del 2024 la prima riunione con i capi dipartimento non ha evidenziato alcuna criticità, si sono attesi mesi e mesi fino a quando il primario Domenico Messina lanciasse l’allarme. Nel mese di luglio l’ASP invia una pec all’assessorato regionale e alla pianificazione strategica con cui chiedeva aiuto, per procedere con l’esternalizzazione del servizio. Alla pec non rispose nessuno, ma il DG non si recò nemmeno mai in assessorato a palesare dal vivo l’emergenza concreta.
I punti di domanda
Perché nessuno ha mai controllato i numeri della refertazione e gli arretrati? Perché si è aspettato che il caso venisse portato alla ribalta nazionale e, quindi, con grande nocumento per tutta l’Azienda sanitaria? E poi ancora, come mai a Palermo il 18 luglio quella pec, che equivaleva ad un grido di allarme, non è stata visualizzata e non è stata data alcuna risposta?
Oggi queste domande hanno un senso solo per i vertici, per decidere come procedere: sospendere Croce o farlo dimettere? I pazienti, invece, raccontano una storia diversa, con un percorso terapeutico che forse gli salverà la vita. Forse no.
Infine, è evidente una cosa: i dati comunicati da refertare e quelli poi effettivamente accertati non collimano. Nelle ASP la gestione è complicata ed è impossibile pensare che tutto debba essere monitorato dal Direttore generale ma è pure ovvio che qualcosa non ha funzionato. Al netto del rimpallo di responsabilità ci sono più di 160 persone a cui la vita barcolla e non gliene frega nulla delle poltrone altrui.
Sette contestazioni, contro sette punti dell’ASP
Il Dg Croce, a scandalo avvenuto, ha disposto con delibera sette punti con cui mettere fine allo strascico dei ritardi. Un piano operativo che prevede:
1) Definizione della procedura di mobilità a tempo indeterminato per l’arruolamento dell’unico dirigente medico specialista in Anatomia Patologica.
2) Definizione delle procedure concorsuali per il reclutamento dei restanti posti di dirigente medico specialista in Anatomia Patologica (n. 3 posti);
3) Prosecuzione della procedura finalizzata alla nomina del nuovo Direttore dell’UOC Anatomia Patologica del P.O. di Trapani, il cui avviso di selezione è stato approvato e pubblicato in data 7 marzo 2025, giusta autorizzazione assessoriale Prot. n. 12960 del 04.03.2025;
4) Prosecuzione e ottimizzazione delle convenzioni già sottoscritte con l’ASP di Catania, con il Policlinico “P. Giaccone” di Palermo e con l’ARNAS “Garibaldi” di Catania;
5) Scorrimento dell’elenco degli operatori economici specializzati per lo smaltimento degli arretrati degli esami istologici, di cui alla procedura conclusa in data 13 dicembre 2024, finalizzata all’eventuale affidamento agli stessi nelle ipotesi di effettiva necessità di refertazione;
6) Pubblicazione di una nuova indagine di mercato finalizzata alla indizione, con carattere di urgenza, per l’affidamento di un servizio di refertazione di esami istologici avente durata 24 mesi, con capacità di refertazione pari a n. 2.000 esami al mese.
7) Avvio procedura di acquisto di attrezzature per la digitalizzazione di un workflow diagnostico del servizio di anatomia patologica e contestuale digitalizzazione e refertazione on line dei vetrini.
Sette, invece, le contestazioni che gli ispettori regionali muovono all’ASP di Trapani, eccole:
1) la nomina del direttore sanitario aziendale è avventa soltanto nel mese di settembre 2024 e non risultano atti relativi al coinvolgimento del responsabile del rischio clinico e qualità, in questa grave vicenda, da parte della nuova direzione strategica;
2) la principale causa, addotta dall’Asp di Trapani, sul ritardo di refertazione è la carenza di anatomopatologi nel reparto. In data 4 marzo 2025 dalla Siapec (Società Italiana di anatomia patologica e di citologia diagnostica) emerge che ogni dirigente medico anatomopatologo dovrebbe eseguire almeno 2.500 diagnosi l’anno. Da quanto pervenuto dall’Asp di Trapani si evince, di contro, che i dirigenti medici anatomo patologi, hanno eseguito - annualmente - un numero di diagnosi compreso tra circa 500 e 1700, sia nel 2023 che nel 2024, numero notevolmente inferiore rispetto al target fissato;
3) a un’analisi dei dati fomiti dall’Asp di Trapani in merito al numero degli esiti istopatologici in carico al servizio di anatomia patologica, riferiti agli anni 2022/2024 e confrontati con il target fissato dalla Siapec emerge un evidente sottodimensionamento dei carichi di lavoro per ciascun dirigente medico anatomo patologo;
4) durante la visita ispettiva del 3 marzo 2025, non è stata fornita, nonostante richiesta, alcuna evidenza documentale di linee guida o procedure adottate dal servizio di anatomia patologica in ottemperanza alle linee guida emanate dal Ministero della Salute del 2015;
5) nel passaggio alla nuova gestione non si è dato seguito alla disposizione del direttore sanitario, pro tempore, in merito alla centralizzazione del servizio di anatomia patologica presso il P.O. di Trapani, per risolvere la criticità legata ai ritardi di refertazione e consegna degli esami istologici, avvenuta soltanto nel terzo trimestre 2024;
6) l’assessorato ha avviato una indagine conoscitiva per sapere i tempi medi di esecuzione per le prestazioni di anatomia patologica eseguiti presso gli enti del sistema sanitario regionale, sia con riferimento agli esami citologici che istologici riferiti all’anno 2024 e ai primi due mesi dell’anno 2025. Sono stati acquisiti i riscontri nel frattempo pervenuti compendiati nell’unito prospetto dai quali emerge, per i medesimi esami, un tempo di refertazione tra i 10 ed i 20 giorni lavorativi;
7) l’organizzazione interna non è ottimizzata per una gestione fluida e tempestiva delle pratiche istologiche: le problematiche nel coordinamento delle attività tra il personale e la carenza di un sistema di monitoraggio in tempo reale delle attività diagnostiche hanno aumentato i tempi di attesa.

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