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19/03/2025 06:00:00

Marsala: il Comune dice no, da gennaio 40 bambini senza assistenza Asacom e decine di lavoratori a casa

A partire dall'8 gennaio 2025, 40 bambini delle scuole marsalesi di diverso ordine e grado si sono ritrovati improvvisamente senza il servizio di assistenza all'autonomia e alla comunicazione (Asacom). Questa sospensione ha generato una doppia problematica: da un lato, la negazione del diritto allo studio per questi bambini, dall'altro, la perdita del posto di lavoro per decine di operatori specializzati che fino a dicembre garantivano il servizio.

A denunciare la situazione è l'ACA Sicilia, Associazione di Categoria Regionale degli Assistenti all'Autonomia e alla Comunicazione, che si è attivata per tutelare sia i bambini coinvolti che i lavoratori del settore. Ma come si è arrivati a questa decisione? Quali sono le motivazioni che hanno spinto il Comune di Marsala a interrompere un servizio fondamentale?

Il nodo della normativa e la sospensione del servizio

Il Comune di Marsala ha giustificato la sospensione del servizio facendo riferimento alle linee guida della Regione Sicilia sul diritto allo studio, previste dalla Legge Regionale 10 del 2019. Secondo questa normativa, il sostegno degli assistenti Asacom è garantito esclusivamente ai bambini con disabilità grave, certificata dall'art. 3, comma 3, della Legge 104/1992. I bambini che invece rientrano nell'art. 3, comma 1, ossia con disabilità considerate "lievi", sono stati esclusi dal servizio.

Questo criterio ha portato alla drastica interruzione dell'assistenza per 40 alunni marsalesi, nonostante la Legge 104/1992 a livello nazionale non faccia distinzione tra diversi gradi di disabilità nel garantire il diritto allo studio e all'inclusione scolastica.

Le famiglie e l'ACA Sicilia in prima linea: le azioni legali

Di fronte a questa situazione, le famiglie degli alunni coinvolti hanno tentato inizialmente un dialogo con l'amministrazione comunale, ma senza ottenere risposte concrete. L'ACA Sicilia ha inviato una PEC al Comune di Marsala a fine dicembre, senza ricevere alcun riscontro ufficiale.

Di fronte al silenzio delle istituzioni, le famiglie hanno deciso di intraprendere la via legale, presentando ricorsi giudiziari per tutelare i diritti dei loro figli. Al momento, sono già state celebrate due udienze per altrettanti bambini, mentre altre due sono in fase di programmazione. La decisione finale spetta ora al giudice di Marsala, che dovrà esprimersi sulla legittimità della sospensione del servizio.

Se il tribunale dovesse confermare la decisione del Comune, le famiglie potrebbero ricorrere ulteriormente in appello, facendo leva sulla giurisprudenza nazionale e su pronunce precedenti, come la sentenza n. 5414 del 2021 del Consiglio di Stato. Quest'ultima ha stabilito che il diritto all'assistenza specialistica deve essere garantito a prescindere dalla classificazione formale della disabilità, ponendo l'accento sulle necessità individuali di ogni bambino.

Il ricorso: le motivazioni delle famiglie

L'avvocato Valentina Piraino, tra l'altro ex vicesindaco dell'amministrazione Grillo ed ex assessore alle Politiche Sociali, sta seguendo il caso e ha presentato il ricorso in tribunale a nome delle famiglie. Come detto, si sono già svolte due udienze per due bambini e si attende di fare altre due udienze. A breve ci sarà la decisione del giudice di Marsala.

Il servizio di assistenza specialistica Asacom è stato interrotto unilateralmente dal Comune di Marsala attraverso la sospensione dei voucher destinati alla remunerazione del personale operante nelle cooperative accreditate. Secondo il ricorso, questa decisione sarebbe in contrasto con il principio di inclusione scolastica sancito dalla Costituzione e dalle normative nazionali, nonché con le indicazioni del Gruppo di Lavoro Operativo per l'Inclusione, che considera il servizio Asacom un presidio essenziale per l'integrazione degli alunni con disabilità.

Le conseguenze e gli scenari futuri

L'interruzione del servizio Asacom non ha solo creato disagi alle famiglie e agli studenti coinvolti, ma ha anche lasciato senza lavoro numerosi operatori specializzati, mettendo a rischio la stabilità di un settore già fragile.

Se il giudice dovesse dare ragione alle famiglie, il Comune potrebbe essere costretto a ripristinare il servizio, aprendo un nuovo capitolo nella gestione dell'assistenza scolastica per gli alunni con disabilità. In caso contrario, la battaglia potrebbe proseguire con ulteriori ricorsi a livello regionale e nazionale.

L'ACA Sicilia ha già annunciato di essere pronta a portare la questione all'attenzione degli organi competenti, sottolineando che il diritto all'educazione e all'inclusione scolastica non può essere subordinato a criteri restrittivi che rischiano di discriminare i bambini con bisogni educativi speciali. La vicenda di Marsala rappresenta un caso emblematico di come le politiche locali possano entrare in contrasto con i principi fondamentali dell'inclusione e del diritto allo studio.