
Asp Trapani, la verità sui ritardi e le contestazioni: ma la Regione sapeva da mesi ....

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E’ arrivata già qualche giorno fa sul tavolo del Presidente della Regione, Renato Schifani, la relazione scritta dagli ispettori dell’assessorato alla Salute, per fare chiarezza e appurare responsabilità sullo scandalo dei referti processati in ritardo. E quello che si evince è una serie di omissioni e di ritardi addebitati pure ai vertici regionali, dall’assessora Giovanna Volo, all’ex manager dell’ASP di Palermo, oggi assessora regionale alla Salute, Daniela Faraoni, e infine Salvatore Iacolino, direttore della pianificazione strategica.
Cosa dice l’indagine
Mette nero su bianco inadempienze e incasella le date cruciali che hanno poi registrato tutti i ritardi di cui ancora oggi si parla. Non solo Volo-Faraoni-Iacolino-Croce ma anche i precedenti direttori generale e sanitario dell’ASP di Trapani, quindi Vincenzo Spera e Marzia Furnari. Non vengono mai citati nella relazione ma le date sono chiare e le responsabilità pure.
Nel mese di ottobre 2023 la direttrice sanitaria Furnari scriveva di grandi e gravi ritardi nella refertazione, quindi invitava il direttore di Anatomia Patologica a rispondere concretamente alla criticità. A suffragare la tesi dei già indicati disservizi è la dottoressa Laura Miceli, che agli ispettori ha chiarito che “già nel mese di ottobre 2023, era stato indetto dal Direttore Sanitario Aziendale di allora un audit per verificare e superare le difficoltà relative ai ritardi”.
Solo dopo 4 mesi il commissario dell’ASP di Trapani Vincenzo Spera è messo a conoscenza della situazione. Da lì a qualche giorno Spera lascia e entra Ferdinando Croce, che ha convocato il 14 febbraio 2024 una riunione con tutti i capi di dipartimento, dunque in quella sede non vengono evidenziate criticità o ritardi nella refertazione.
Cosa ha detto Croce agli ispettori
Il Direttore generale, Ferdinando Croce, ha confermato agli ispettori di avere avuto notizia dei ritardi solo nel mese di luglio 2024, il 9 precisamente, e che già l’11 luglio chiedeva a tutte le Aziende del SSR la disponibilità alla stipula di convenzioni. Soltanto l’Asp di Catania ha riscontrato positivamente la richiesta, quindi veniva stipulata apposita convenzione per l’effettuazione di prestazioni di anatomia patologica. Una collaborazione che viene interrotta, a convenzione ancora oggi aperta e quindi in itinere, nel mese di dicembre 2024. Successivamente l’Asp di Trapani, al fine di smaltire l’arretrato, stipulava altre tre convenzioni con: TONCOPATH SRL operatore economico privato, il 7 gennaio 2025, PAOUP di Palermo, il 13 gennaio 2025. PARNAS Garibaldi di Catania , il 28 febbraio 2025.
Nel frattempo il 18 luglio con pec ufficiale veniva informato l’assessorato regionale e il dipartimento di pianificazione strategica e si chiedeva “di essere autorizzati, in via preventiva, all ’esternalizzazione del servizio per garantire, in tempi brevi e celeri, una adeguata ed efficiente risposta sanitaria a tutti i pazienti”.
In assenza di risposta Croce ha provveduto ugualmente ad esternalizzare l’attività stipulando una convenzione con il privato convenzionato l’ONCOPATH SRL, con delibera del 7 gennaio 2025.
Le accuse a Croce
Il 4 marzo il Dg Croce incontra il governatore Renato Schifani, che chiede perchè la comunicazione non sia stata immediata nei confronti degli organi regionali, quindi si sia atteso di finire su tutti i giornali nazionali creando il “caso Trapani”.
Croce ribadiva di essere “venuto a conoscenza del problema solo nel mese di luglio 2024 e che l’autonomia di cui il Direttore Generale è titolare, in forza della normativa vigente, gli imponeva la responsabilità di individuare le soluzioni e, comunque, rassicurava i presenti che la problematica era stata efficacemente affrontata e che ormai residuava la refertazione degli ultimi trecento casi che sarebbero stati esitati entro il 31/3/2025”.
Gli ispettori però affermano la dichiarazione viene riscontrata con il Direttore Sanitario dell’Asp di Trapani, Danilo Greco, che invece affermava che “restavano da analizzare 1.405 casi relativi al 2024 e 1.908 casi relativi al mese di gennaio e febbraio 2025”. Ed è proprio in quella sede che l’assessore Daniela Faraoni invita i vertici delle Aziende Sanitarie ad assicurare collaborazione nella presa in carico dei campioni istologici, ancora da analizzare, con richiesta di refertare l’arretrato entro il 14 marzo. Data che viene rispettata.
E’ mancato il controllo
Fondamentalmente è mancata una azione serie capillare di controllo, anche i numeri della refertazione trapanese, seppure sotto organico, non corrispondono ai dati indicati dalla Società italiana di anatomia patologica: ogni medico di Anatomia Patologica dovrebbe seguire almeno 2.500 diagnosi l’anno. A Trapani, invece, i numeri sono nettamente inferiori: tra 500 e 1700 sia nel 2023 che nel 2024.
Cosa accade oggi
Il governatore Schifani affronterà il nodo Trapani proprio oggi, non si parla più di richiesta di dimissioni o di revoca ma di un eventuale provvedimento di sospensione per 2 mesi. Dai ritardi della refertazione ci sono 160 persone, che non sono numeri, che dovranno ricevere la notizia di un tumore conclamato.
Schifani a caldo ha detto: “Sulla vicenda dei referti in ritardo all’Asp di Trapani sento di scusarmi nei confronti di quelle persone che in questi momenti stanno ricevendo i risultati positivi, purtroppo, sulle loro patologie. Non ho responsabilità diretta sulla questione, ma in politica chi sta al vertice deve assumersi responsabilità che non sono sue, facendo propri anche gli errori altrui. Errori commessi, per i quali saremo estremamente rigorosi. La percentuale di referti positivi è del 5%, quindi sono circa 160-170 i casi. Si stanno raggiungendo in queste ore le famiglie per informarle, in maniera tale che si accelerino i processi di terapia. Fatti del genere non possono più verificarsi in Sicilia: non possiamo consentirlo, né lo consentiremo”.
I pazienti
Nel caso di positività saranno subito direttamente contattati dal primario per comunicare l’esito al paziente. Ad essere coinvolti pure i medici oncologi, così da definire subito il percorso diagnostico, terapeutico e riabilitativo.
Cgil, Cisl e Uil Trapani chiedono incontro al DG
I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Trapani Liria Canzoneri, Federica Badami e Tommaso Macaddino hanno inviato una richiesta di incontro al direttore dell’Azienda sanitaria trapanese per parlare dei gravi recenti episodi che hanno coinvolto la sanità trapanese.
“Anche se adesso si è corsi ai ripari azzerando i referti in lista d’attesa – affermano – lo si è fatto troppo tardi. Tutto questo, è sintomatico di una situazione all’interno dell’ASP trapanese che ha raggiunto livelli di criticità allarmanti e inaccettabili, che a loro volta segnalano una gestione fallimentare da parte della dirigenza che così facendo ha messo a rischio la salute delle persone…Al direttore Croce – continuano – vorremmo sottoporre, inoltre, l’esigenza di verificare se gli ospedali e le strutture sanitarie locali siano all'altezza delle esigenze della popolazione di questa provincia. La sanità pubblica è allo stremo delle sue forze, e il personale sanitario è sotto stress costante. Ogni persona ha il diritto a poter fruire di una sanità pubblica di qualità. È evidente – concludono Canzoneri, Badami e Macaddino – la necessità di intervenire con urgenza per garantire il potenziamento della medicina territoriale, garantendo così un'assistenza sanitaria rispondente alle reali necessità della comunità trapanese”.

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