La crisi politica ad Erice raggiunge un punto di rottura, con il consiglio comunale che boccia l'affidamento alla Fondazione Erice Arte della gestione dei siti culturali e la sindaca Daniela Toscano che reagisce con durezza. Il voto contrario della maggioranza ha portato alla chiusura immediata di diversi siti culturali, una decisione che sta suscitando forti polemiche tra amministrazione, opposizione e settore turistico.
Cosa è successo in consiglio comunale?
La proposta della sindaca Toscano prevedeva la concessione triennale (rinnovabile per altri tre anni) della gestione dei siti culturali alla Fondazione Erice Arte. La bocciatura dell’atto da parte di 13 consiglieri su 15 ha creato una frattura irreparabile all’interno della stessa maggioranza. La conseguenza immediata è stata la chiusura di importanti attrazioni culturali come il Polo museale "A. Cordici" e l’Info Point, con il rischio di chiusura per il Castello di Venere, Torretta Pepoli, Erice in Miniatura, il Quartiere Spagnolo e il Museo di Arte Contemporanea.
Per la sindaca si tratta di un voto "irresponsabile, mosso da interessi personali, che tradisce la città e danneggia il turismo". Ma i consiglieri di opposizione (e una parte della maggioranza) ribattono, sostenendo che l’accordo con la Fondazione non fosse trasparente. Tra le criticità sollevate, il compenso di 17.500 euro annui al sovrintendente Giordano Bruno Guerri, nonostante lo statuto della Fondazione preveda incarichi gratuiti, e il contributo annuo di 30mila euro versato dal Comune nonostante i bilanci positivi dell’ente.
Le accuse dell'opposizione
I consiglieri di minoranza denunciano che la chiusura dei siti culturali sia stata un atto di pressione politica orchestrato dalla sindaca per forzare la loro mano. In particolare, sostengono che la gestione degli spazi fosse già garantita fino al 2 giugno 2025 da un accordo tra la Fondazione e la cooperativa Fc Service. "A che titolo sono stati chiusi i siti?", si chiedono, accusando Toscano di creare un danno economico e di immagine alla città. Se la convenzione scadeva il 15 marzo, perché la delibera è stata portata in consiglio solo due giorni prima della scadenza?
I consiglieri di opposizione minacciano un esposto alla Corte dei Conti, accusando l’amministrazione di negligenza e di aver creato volutamente un problema gestionale.
La risposta di Daniela Toscano
La sindaca Toscano non arretra e accusa gli oppositori di "ignoranza amministrativa e pressapochismo politico", dichiarando che la chiusura dei siti era inevitabile dopo la scadenza della convenzione con la Fondazione. "Non sono stata io a creare il problema, ma quei consiglieri che hanno votato contro il rinnovo dell’accordo", ha dichiarato.
Per Toscano, il rinnovo triennale era una scelta di buonsenso per garantire stabilità alla gestione culturale, mentre fare un bando ogni anno avrebbe reso impossibile la pianificazione e avrebbe danneggiato l’occupazione di giovani lavoratori del settore.
"Stiamo lavorando a soluzioni alternative per riaprire i siti, ma chi ha votato contro dovrà assumersi la responsabilità del danno creato alla città", ha aggiunto la sindaca, respingendo le accuse e sfidando i consiglieri critici a spiegare ai cittadini il loro voto contrario.
Il Partito Democratico chiede chiarezza
Nel frattempo, il Partito Democratico di Erice, riunitosi alla presenza del deputato regionale Dario Safina, ha lanciato un appello per superare la crisi politica. Il circolo locale del PD ha ricordato i risultati amministrativi ottenuti negli ultimi 18 anni e ha chiesto un chiarimento all'interno della coalizione, sostenendo che il futuro di Erice "non può essere messo a rischio per incomprensioni interne".
Il segretario Vito Brillante ha sottolineato che la città ha bisogno di una politica responsabile e che il PD "non è ricattabile", invitando la maggioranza a ritrovare compattezza o, in caso contrario, "chi non condivide più il percorso amministrativo può proseguire su altre strade".
E ora?
La situazione rimane incerta. Da un lato, la giunta comunale cerca soluzioni per riaprire i siti culturali senza compromettere la stagione turistica. Dall’altro, l’opposizione e una parte della stessa maggioranza chiedono più trasparenza e una gestione più aperta della cultura a Erice.