A Marsala il convegno sul referendum 2025 ( 8-9 giugno) dello Spi Cgil. Il video
Lavoro, sicurezza, dignità, cittadinanza e democrazia al centro della consultazione referendaria che si terrà l'8 e il 9 giugno. Lo scorso giovedì 13 marzo, all'Hotel President di Marsala, si è svolto un incontro organizzato dallo Spi Cgil di Trapani sul tema "I pensionati e il referendum". L'evento ha visto la partecipazione del segretario provinciale dello Spi Cgil Franco Colomba, della segretaria generale della Cgil di Trapani Liria Canzoneri, della segretaria generale dello Spi Cgil Sicilia Maria Concetta Balistreri e del segretario nazionale dello Spi Cgil e responsabile del Dipartimento Previdenza, Lorenzo Mazzoli.
Durante l'incontro sono stati illustrati i contenuti dei cinque quesiti referendari sui quali i cittadini italiani saranno chiamati a esprimersi l'8 e il 9 giugno 2025. La consultazione popolare, promossa da sindacati e associazioni, punta a modificare normative riguardanti il mondo del lavoro e la cittadinanza.
I cinque quesiti referendari
Stop ai licenziamenti illegittimi
Il primo quesito riguarda l'abrogazione della normativa sui licenziamenti del Jobs Act, che ha eliminato la possibilità di reintegro per i lavoratori ingiustamente licenziati in aziende con più di 15 dipendenti. Con il Sì al referendum si punta a ripristinare la tutela del posto di lavoro in caso di licenziamento senza giusta causa.
Maggiori tutele per i lavoratori delle piccole imprese
Questo quesito propone di eliminare il tetto massimo di sei mensilità di risarcimento per i dipendenti di aziende con meno di 16 lavoratori in caso di licenziamento illegittimo. L'obiettivo è garantire un indennizzo equo e proporzionato alla gravita dell'ingiustizia subita.
Lotta al lavoro precario
Il terzo quesito punta a ridurre la precarietà lavorativa eliminando alcune norme che favoriscono il ricorso ai contratti a termine senza una giustificazione oggettiva. La modifica proposta vuole ripristinare l'obbligo per le aziende di motivare il ricorso ai contratti a tempo determinato.
Più sicurezza sul lavoro
Questo quesito mira a estendere la responsabilità dell'azienda committente anche in caso di infortuni subiti dai lavoratori delle imprese appaltatrici. Attualmente, la normativa esclude tale responsabilità, creando falle nella tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Più integrazione con la cittadinanza italiana
L'ultimo quesito riguarda la riduzione del periodo minimo di residenza legale in Italia necessario per ottenere la cittadinanza italiana, abbassandolo da 10 a 5 anni. La proposta punta a favorire l'integrazione di circa 2,5 milioni di cittadini stranieri che vivono stabilmente in Italia.
Abbiamo raccolto le dichiarazioni di Franco Colomba, segretario provinciale dello Spi Cgil di Trapani, ha dichiarato: "Questi referendum rappresentano un'opportunità storica per ridare dignità ai lavoratori e per garantire una maggiore giustizia sociale. Invitiamo tutti a informarsi e a partecipare attivamente al voto".
Lorenzo Mazzoli, segretario nazionale dello Spi Cgil, ha aggiunto: "Il nostro obiettivo è costruire un'Italia più equa e sicura per tutti i lavoratori. Queste proposte referendarie sono il frutto di un lungo percorso di mobilitazione e raccolta firme".
Verso il voto dell'8 e 9 giugno
L'attenzione ora si sposta sulla campagna referendaria, che vedrà coinvolti sindacati, associazioni e partiti politici nel dibattito pubblico. Nei prossimi mesi si susseguiranno incontri e iniziative informative per spiegare nel dettaglio le ragioni del Sì e del No ai quesiti.
L'8 e il 9 giugno i cittadini avranno la possibilità di esprimersi su temi fondamentali per il futuro del lavoro e della cittadinanza in Italia. Il voto è un'opportunità per incidere sulle politiche sociali ed economiche del Paese.
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