Un'occasione persa, l'ennesima. La Sicilia rischia di buttare al vento circa 100 milioni di euro del PNRR, fondi preziosi per il rilancio del patrimonio rurale. A lanciare l'allarme è un imprenditore trapanese, che in una lettera aperta denuncia i ritardi e le inefficienze della Regione nell'erogazione dei finanziamenti. Un grido d'aiuto che si fa portavoce di tanti altri imprenditori siciliani, stremati dalla burocrazia e dalla mancanza di risposte.
La situazione è critica: i beneficiari, ammessi al finanziamento nel 2022, non hanno ancora ricevuto gli anticipi previsti, nonostante l'obbligo di iniziare i lavori entro il 30 giugno 2023. Nel frattempo, la Regione ha imposto nuove scadenze, senza però sbloccare i fondi. Un paradosso che sta spingendo molti imprenditori a rinunciare, con il rischio concreto di perdere risorse fondamentali per il territorio.
Ecco la lettera inviata alla nostra redazione:
"Lettera Aperta
Regione Sicilia: dobbiamo perdere anche questi fondi?
Il tempo passa ma le cattive abitudini restano! La Regione Siciliana rischia di buttare circa 100 milioni di Euro PNRR (e di prendere in giro i siciliani)!
Nel 2022 la Regione ha lanciato un bando “Avviso pubblico per la presentazione di proposte di intervento per il restauro e la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale da finanziare nell’ambito del Pnrr, Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, Componente 3 Cultura 4.0 (M1C3), Misura 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale”, Investimento 2.2: “Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale” finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU” a cui moltissime aziende/privati hanno partecipato con proposte di intervento inviate nel maggio 2022.
Il bando prevede il finanziamento all’80% (e fino al 100% per opere con vincoli architettonici e paesaggistici di particolare rilievo) di singoli interventi di restauro e valorizzazione per importi fino a 150.000Euro.
Nel dicembre 2022 una platea di 545 richiedenti riceve la notizia dell’ammissione a finanziamento, con l’impegno di iniziare i lavori entro il 30.6.2023, la possibilità di richiedere un anticipo del 30%, il rimborso delle spese sostenute in 3 tranches a presentazione di stato avanzamento lavori e l’impegno a concludere gli interventi (con la piena rendicontazione delle spese sostenute) entro il 31.12.2025.
L’ottenimento di tutte le autorizzazioni è il primo ostacolo che bene o male viene superato, con alcuni salti mortali e in linea con gli impegni assunti, affrontando spese tecniche e burocratiche a volte non indifferenti. Chi può riesce anche a procedere significativamente con i lavori.
TUTTO CIO’ PREMESSO,
l’anticipo previsto, e richiesto dalla maggior parte dei beneficiari (con altre spese, anche di garanzia fideiussoria), alla data del 12 marzo 2025 non è ancora stato erogato a nessuno, per quanto è dato conoscere (e chi non ha la forza per svolgere autonomamente lavori che fa? Ricordiamo che non stiamo parlando di interventi direttamente produttivi).
Le rendicontazioni presentate per lo stato di avanzamento lavori non hanno visto, alla stessa data, alcuna erogazione. In compenso nell’estate 2024 la Regione ha chiesto che, pena la decadenza dal beneficio, TUTTI i beneficiari dimostrassero l’inizio effettivo dei lavori entro il 30.9.2024: Arroganza del potere!
TUTTI dovranno concludere i lavori entro il 31.12 p.v. Molti dei beneficiari stanno rinunciando!
Alle reiterate e pressanti richieste di notizie la Regione risponde sistematicamente: “stiamo lavorando, abbiamo poco personale!” La Regione Siciliana, che ha più dipendenti della Regione Lombardia!
Due conti fanno ammontare i fondi bloccati a circa 100 milioni di Euro. Stiamo ancora una volta dimostrando il peggio del peggio! E chi sta, con grande fatica, svolgendo i lavori? Resterà gabbato e contento? Quanti fondi rimanderemo indietro per incapacità di spesa al 31.12.2025?
VERGOGNA, ancora una volta!"