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16/03/2025 06:00:00

Scandalo referti, Schifani vuole sospendere Croce

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 Renato Schifani, presidente della Regione, ha bisogno di un capro espiatorio per mettere a tacere il battage mediatico che si è creato attorno ai ritardi della refertazione istologica all’ASP di Trapani. Pare sia intenzionato ad andare verso una sospensione del Direttore generale, Ferdinando Croce, con notevole contrarierà del partito a cui appartiene lo stesso Croce, Fratelli d’Italia. Un capro espiatorio che magari allontanerebbe dall’assessorato regionale e da lui stesso i riflettori che da settimane sono accesi.

I fatti e le responsabilità
Il diciotto luglio del 2024, alle 12.27 esatte, l’ASP di Trapani informa ufficialmente l’assessorato regionale alla Salute, allora diretto da Giovanna Volo, e il dipartimento della pianificazione strategica, diretto dal forzista Salvatore Iacolino, dell’enorme difficoltà che l’ASP stava avendo nel portate avanti la refertazione istologica. Dunque chiedeva aiuto. Appello inascoltato.
Emerge, dunque, una responsabilità pure regionale nella gestione dei fatti, non in ultimo in capo a Iacolino e alla Faraoni, che in quella data era la Manager dell’ASP di Palermo, la numero 6, a fronte di un interpello, rivolto dall’ASP di Trapani a tutte le ASP siciliane e Aziende ospedaliere, per stipulare convenzioni che smaltissero la refertazione.

L’assessorato
In realtà qualunque nome venga messo a dirigere la delega si tratta sempre di un assessorato governato direttamente dal Presidente Schifani. Prima con Giovanna Volo e ora con Daniela Faraoni a prendere decisioni e a indirizzare le politiche sanitarie è Schifani.

Le parole del presidente
“Sulla vicenda dei referti in ritardo all’Asp di Trapani sento di scusarmi nei confronti di quelle persone che in questi momenti stanno ricevendo i risultati positivi, purtroppo, sulle loro patologie. Non ho responsabilità diretta sulla questione ma in politica chi sta al vertice deve assumersi responsabilità anche non proprie, facendo propri anche gli errori condividendo , ma in politica è giusto che ciascuno abbia il coraggio di riconoscere gli errori altrui. Errori commessi, per i quali saremo estremamente rigorosi. La percentuale di referti positivi è del 5%, quindi sono circa 160-170 i casi. Si stanno raggiungendo in queste ore le famiglie per informarle, in maniera tale che si accelerino i processi di terapia”. Sul piano dell’Asp trapanese in 7 punti per affrontare l’emergenza, Schifani ha commentato evidenziando che “forse se i sette punti si fossero messi in atto prima non staremmo qui a disquisire di questo tristissimo episodio che sta toccando le coscienze non soltanto dei siciliani, ma di tutti gli italiani. Fatti del genere non possono più verificarsi in Sicilia: non possiamo consentirlo, né lo consentiremo".

La relazione
Sul tavolo del Presidente Schifani e dell’assessora Faraoni è arrivata la relazione degli ispettori regionali all’ASP di Trapani. Si deciderà adesso quale sarà il destino di Croce, ma in Sicilia adesso arriveranno anche gli ispettori del ministero della Salute, inviati da Orazio Schillaci.

Le nuove misure dell’ASP
Sono 7 i punti su cui l’Azienda provinciale, con delibera del 14 marzo, intende dare risposte immediate alle refertazione presente e futura.
Il programma operativo prevede:
-definizione della procedura di mobilità a tempo indeterminato per l’arruolamento dell’unico dirigente medico specialista in Anatomia Patologica interessato all’avviso di mobilità;
- definizione delle procedure concorsuali per il reclutamento dei restanti posti di dirigente medico specialista in Anatomia Patologica, cioè 3 posti;
- prosecuzione della procedura finalizzata alla nomina del nuovo Direttore dell’UOC Anatomia Patologica del P.O. di Trapani;
- prosecuzione e ottimizzazione delle convenzioni già sottoscritte con l’ASP di Catania, con il Policlinico Giaccone di Palermo e con l’ARNAS Garibaldi di Catania;
- scorrimento dell’elenco degli operatori economici specializzati per lo smaltimento degli arretrati degli esami istologici.
Inoltre si prevede la pubblicazione di una nuova indagine di mercato finalizzata alla indizione, con carattere di urgenza, per l’affidamento di un servizio di refertazione di esami istologici per la durata di 24 mesi, con capacità di refertazione pari a 2.000 esami al mese. Nella stessa delibera è previsto l’ avvio della procedura di acquisto di attrezzature per la digitalizzazione di un workflow diagnostico del servizio di anatomia patologica e contestuale digitalizzazione e refertazione on line dei vetrini.

Il fatto politico
Oltre la faccenda che riguarda il ritardo e la sanità siciliana è chiaro che la questione è politica. Fratelli d’Italia questa volta però non arretra, per loro il Direttore generale Croce ha agito con scrupolo nell’esercizio delle sue funzioni, non hanno intenzione di fare altri nomi in sostituzione.
Le manovre di Croce, dicono, sono state trasparenti informando passo passo gli organi provinciali, dunque senza nascondere nulla ma pure chiedendo un diretto intervento.
Lo stesso Croce venuto a conoscenza del caso di Maria Cristina Gallo ha chiesto di incontrare ufficialmente la signora per porgerle le scuse dell’Azienda, cosa che non venne accettata e a dire di no è stato il deputato nazionale Giorgio Mulè e non direttamente la signora.
In questo gioco di contrapposizione politica interna al centrodestra le opposizioni riescono a farsi spazio. Il Partito Democratico, attraverso il suo segretario regionale Anthony Barbagallo, ha ribadito che c’è una responsabilità degli uffici regionali: “L’allarme via Pec, sulle difficoltà dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani a refertare gli esami istologici, c’è stato ed è stato lo stesso manager dell'Asp di Trapani a scrivere la mail indirizzata all’assessora alla Sanità dell’epoca, Giovanna Volo e al dg della Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino. Nessuno – neanche il presidente della Regione -può dire che non sapeva. Nel frattempo al posto della Volo c’è una nuova assessora. E ci sono voluti otto mesi per prendere atto di un problema. Ma il pesce puzza dalla testa”.

Ha scritto alla redazione di tp24 il deputato nazionale Giorgio Mulè. Qui di seguito la sua dichiarazione:

Egregi Signori; leggo e seguo le modalità con cui il vostro sito informa rispetto al vergognoso scandalo che riguarda il ritardo nella consegna dei referti istologici da parte dell’Asp di Trapani.
Mi trovo costretto a rettificare un passaggio dell’articolo intitolato “Scandalo referti, Schifani vuole sospendere Croce” nella parte dove si afferma: “Lo stesso Croce venuto a conoscenza del caso di Maria Cristina Gallo ha chiesto di incontrare ufficialmente la signora per porgerle le scuse dell’Azienda, cosa che non venne accettata e a dire di no è stato il deputato nazionale Giorgio Mulè e non direttamente la signora”.
La circostanza che io abbia detto “no” a una richiesta di incontro avanzata dal dottor Croce con la Signora Maria Cristina Gallo per porgerle le scuse è totalmente falsa: non l’ho fatto perché non conosco il dottor Croce, non l’ho mai neppure sentito al telefono.
Tanto vi dovevo per amore della verità in una vicenda sconvolgente che riguarda la vita delle persone.

Giorgio Mulè

 

 

 



EA2G | 2025-03-02 08:55:00
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