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16/03/2025 06:00:00

Carceri al collasso: il piano dei Garanti per svuotarle, Nordio prende tempo

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 Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha incontrato i Garanti territoriali delle persone private della libertà.
Al Ministro è stato consegnato un documento-appello con le richieste che ritengono debbano essere urgentemente messe in atto. Chiedono i Garanti che vengano introdotte buone prassi, miglioramenti che il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria può attuare sin da subito.
Per Ciambriello, portavoce dei Garanti, “Il carcere è una polveriera. Serve costruire un sistema penitenziario che sia nuovo nel trattamento, nell’affettività, nella concessione delle misure alternative, nella depenalizzazione dei reati minori, nell’umanizzazione della pena”.

I numeri
Le carceri sono sovraffollate e i diritti vengono calpestati insieme alla dignità della persona. I numeri del sistema penitenziario sono drammatici: 61.852 detenuti stipati in 192 istituti, con un surplus di 15mila persone rispetto alla capienza regolamentare. Celle progettate per ospitare due individui ne accolgono quattro, in spazi dove l’aria è satura di tensione. Si tratta di una emergenza cronica. Le regioni dove si registra il maggiore sovraffollamento sono la Lombardia, la Puglia, il Veneto e il Molise. Il carcere più sovraffollato, con un tasso del 214%, è San Vittore a Milano. In Italia sono già deceduti nelle carceri 54 detenuti nel corso del 2025. Lo scorso anno furono 248.

Il documento
La Conferenza nazionale dei garanti territoriali con il manifesto consegnato al Ministro Nordio, chiede al governo e alle istituzioni di agire subito, a partire dalla riduzione del sovraffollamento attraverso misure deflattive per i detenuti con pene inferiori a un anno - 8mila persone - molte delle quali senza reati considerati “ostativi” alla liberazione. A questi si aggiunge la proposta di introdurre uno sconto di pena supplementare di 15 giorni ogni semestre per accelerare le liberazioni anticipate e decongestionare gli istituti. Chiedono di ampliare l’accesso alle misure alternative, come l’affidamento in prova o i lavori socialmente utili, per i 19mila detenuti che stanno scontando pene residue sotto i tre anni. I garanti sollecitano anche una riorganizzazione del circuito della media sicurezza. Tra le priorità c’è il diritto all’affettività, un tema su cui la politica stenta a pronunciarsi nonostante la storica sentenza n. 10 del 2024 della Consulta, che ha sancito il diritto dei detenuti a colloqui intimi e riservati, senza controllo visivo. Oltre all’eliminazione di circolari che limitano l’acquisto di generi alimentari e oggetti personali, spesso disponibili solo a prezzi esorbitanti nel sopravvitto.

La posizione di Nordio
Il Ministro ha dichiarato di essere d’accordo per tre quarti con le proposte contenute nel documento-appello, ha confermato la sua contrarietà ad amnistia, indulto e a qualsiasi forma di indulgenza lineare. Novità in arrivo per le cosiddette “stanze dell’amore”: a breve il Dap, Dipartimento amministrazione penitenziaria, emanerà una circolare per “garantire una omogeneità nell’applicazione e nella possibilità di riconoscere l’esercizio del diritto all’affettività in ogni istituto penitenziario”. Riguardo al sovraffollamento, il Ministro ha garantito che “ci saranno nuovi posti per gli istituti, puntando all’aumento di comunità, in particolare per tossicodipendenti, e meno carcere. Riguardo allo sfollamento delle carceri, un ruolo importante lo avranno i magistrati di sorveglianza, il cui numero potrebbe essere incrementato”.

Opposizioni unite
Hanno chiesto una seduta straordinaria sull’emergenza carceri alla Camera dei deputati le opposizioni unite in una conferenza stampa con Chiara Braga (Pd), Maria Elena Boschi (Iv), Riccardo Magi (+Eu), Luana Zanella (Avs), Fabrizio Benzoni (Az), Valentina D’Orso (M5s), convocata insieme a Rita Bernardini di Nessuno tocchi Caino su iniziativa di Roberto Giachetti (Iv). Durante la seduta sarà presentata una mozione che impegna il Governo “a favorire il più rapido iter parlamentare della proposta di legge Giachetti sulla liberazione anticipata speciale e ordinamentale”, ad aumentare gli organici di polizia penitenziaria, educatori, psicologi, magistrati di sorveglianza, a stanziare risorse per il reinserimento dei detenuti, istituire una cabina di regia tra Ministero della Salute e Giustizia per migliorare l’assistenza sanitaria dei reclusi, dare vita alle stanze dell’amore in carcere come richiesto dalla Consulta, escludere dal circuito penitenziario le donne con i loro bambini.



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