Una piazza per l'Europa, anche a Marsala e Trapani
Oggi, sabato 15 marzo 2025 si terrà in Italia la manifestazione "Una piazza per l'Europa", un'iniziativa apartitica volta a riaffermare i valori fondanti dell'Unione Europea. L'evento principale si svolgerà a Roma, in Piazza del Popolo, con appuntamento alle ore 15:00. In contemporanea, numerose città italiane, tra cui Milano, Napoli, Torino, Palermo, Firenze e Bologna, vedranno iniziative parallele per ribadire l'importanza di un'Europa unita, libera e democratica. Iniiziative anche a Marsala, Trapani e Palermo.
L'idea della manifestazione è nata dall'appello del giornalista Michele Serra, che sulle pagine di Repubblica ha lanciato la proposta di una grande mobilitazione per l’Europa, senza simboli di partito, ma con sole bandiere europee. L’obiettivo è quello di mostrare la presenza di un’opinione pubblica europea che chiede più unità, diritti e democrazia all’interno dell’UE.
L'APPELLO DI MICHELE SERRA.Il mondo sta cambiando con una velocità imprevista, la storia galoppa e non concede requie nemmeno ai più disattenti e ai più pigri. Il disorientamento, e anche un livello non ordinario di paura, sono stati d’animo diffusi: ognuno di noi può percepirli nelle conversazioni quotidiane. Non serve un politologo o un filosofo, basta un amico al bar per sapere che si guarda al presente con sconcerto, e al futuro con apprensione.
Esiste ancora il concetto politico-strategico di “Occidente” nel quale sono cresciute le ultime generazioni di — appunto — occidentali? Che fine farà l’Europa, che oggi ci appare il classico vaso di coccio tra due vasi di ferro, per giunta ricolmi di bombe atomiche? Sopravviverà la way of life europea a questa stretta, che mette in discussione ciò che banalmente chiamiamo democrazia?
E se le autocrazie parlano semplice e parlano chiaro (e parlano falso a loro piacimento, grazie alla costante contraffazione tecnologica della realtà), quale linguaggio dovrà adottare l’Europa perché la sua voce non solo sia udibile, ma anche forte, convincente, seducente almeno quanto la voce dei suoi nemici?
Mi è capitato di rispondere a queste domande nel modo più istintivo. Forse, anche, nel modo più “sentimentale” — ma le emozioni esistono, e a farne senza poi si vive male. Mi sono domandato perché non si organizza una grande manifestazione di cittadini per l’Europa, la sua unità e la sua libertà. Con zero bandiere di partito, solo bandiere europee. Qualcosa che dica, con la sintesi a volte implacabile degli slogan: “qui o si fa l’Europa o si muore”.
La quantità di mail e di messaggi traducibili con “io ci sto, io ci sarò, ditemi solo dove e quando” è stata semplicemente impressionante. È come se mi fossi affacciato dalle due finestrelle di cui dispongo per vedere se giù in strada c’era qualcuno con cui scambiare quattro chiacchiere, e avessi trovato una piazza già piena. Non convocata, non organizzata, ma con una volontà di esserci che non è nemmeno un desiderio: è proprio una necessità. E mi sono detto che forse è il caso di insistere. Anche perché le omissioni, in una fase così grave e convulsa della storia, sono imperdonabili.
Io non ho idea di come si organizzi una manifestazione. Non è il mio mestiere. Non so nemmeno dirvi a che cosa serva esattamente, in questo nuovo evo, una manifestazione di persone in carne e ossa: se sia un rito arcaico e pedestre di fronte al dilagare fulminante delle adunate algoritmiche; se sia un moto generoso ma destinato poi a disperdersi nelle ovvie difficoltà politiche.
Ma penso che una manifestazione di sole bandiere europee, che abbia come unico obiettivo (non importa quanto alla portata: conta la visione, conta il valore) la libertà e l’unità dei popoli europei, avrebbe un significato profondo e rasserenante per chi la fa, e si sentirebbe meno solo e meno impotente di fronte agli eventi. E sarebbe un segnale non trascurabile, forse addirittura un segnale importante, per chi poi maneggia le agende politiche; e non potrebbe ignorare che in campo c’è anche un’identità europea “dal basso”, un progetto politico innovativo e rivoluzionario che non si rivolge al passato, ma parla del domani. Parla dei figli e dei nipoti.
Il mio sassolino nello stagno l’ho lanciato, speriamo che piovano pietre.
Le ragioni della manifestazione
Alla base dell’iniziativa, che avrà luogo nel pomeriggio a Piazza del Popolo, la volontà, come spiega lo stesso Serra, di “far capire che esiste una opinione pubblica democratica ed europeista che chiede qualcosa di più a quella bandiera”.
“Ci saranno persone che parleranno per dire sostanzialmente che cosa ci piace già adesso dell'Europa - la libertà, i diritti, i welfare - e proveremo a dire anche quello che ci manca, quello che vorremmo che ci fosse” ha spiegato il giornalista.
"Non ci saranno simboli di partito, solo bandiere dell'Europa, e niente esponenti politici sul palco con l'eccezione dei sindaci" specifica Serra. E benché la sua idea di vedere in piazza solo bandiere dell’Ue sia stato “solo il sogno di un minuto” – in tanti si presenteranno con quella della pace o dell’Ucraina – si augura che siano “un po' di più quelle europee”. Dopo il piano di Von der Leyen per il riarmo dell’Ue, che Serra ha definito “contrario ai valori fondativi dell'Unione Europea”, il tema del riarmo sarà centrale, come riconosciuto dallo stesso giornalista: “Ho rivendicato l'ingenuità della manifestazione, mi rendo conto che dopo le polemiche sul riarmo il tema è caldissimo, ma stiamo cercando di non fare schiacciare il palco solo dalla questione guerra-pace perché c'è anche la questione dei diritti".
Le adesioni: chi ci sarà
L’evento ha raccolto numerose adesioni da parte di esponenti politici, intellettuali e associazioni. Tra i partecipanti attesi a Roma figurano la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, e rappresentanti di Italia Viva, +Europa e Alleanza Verdi e Sinistra. Presenti anche alcuni senatori a vita, tra cui Renzo Piano, Liliana Segre ed Elena Cattaneo. Inoltre, numerosi intellettuali e artisti interverranno sul palco, tra cui Antonio Albanese, Claudio Bisio, Luciana Littizzetto, Pif, Corrado Augias e Jovanotti. La Comunità di Sant’Egidio ha confermato la propria presenza, insieme a organizzazioni come Legambiente, Agesci e Legacoop, che vedono nell’Europa un modello di cooperazione, sostenibilità e pace. Anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil parteciperanno all’evento, ribadendo l’importanza della difesa dei diritti del lavoro e delle politiche sociali a livello europeo.
Chi non ci sarà
Nonostante il grande entusiasmo per la manifestazione, non sono mancate le critiche. Alcuni partiti e movimenti hanno espresso perplessità sulla piattaforma dell’evento. Il Movimento 5 Stelle, guidato da Giuseppe Conte, ha scelto di non partecipare, sostenendo che l’iniziativa rischia di essere ambigua sul tema del riarmo europeo. Anche Azione di Carlo Calenda ha preferito organizzare un evento alternativo a Piazzale Flaminio, con lo slogan “Per un’Europa forte, libera e armata”, sottolineando la necessità di una difesa comune europea.
Dal centrodestra, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato che "l'Europa va sostenuta con riforme concrete, non con eventi simbolici". Matteo Salvini ha invece criticato l’iniziativa definendola "una parata di bandierine senza proposte concrete per cambiare l’Europa". Anche il collettivo Potere al Popolo ha organizzato una contro-manifestazione a Piazza Barberini, con lo slogan "L’effetto Serra nuoce alla pace", esprimendo la sua opposizione alle politiche di difesa e riarmo europeo.
A Roma, per la manifestazione, sono previste modifiche alla viabilità nelle zone interessate. Le autorità locali hanno predisposto chiusure temporanee e deviazioni del traffico nelle aree limitrofe a Piazza del Popolo per garantire lo svolgimento sicuro dell’evento. La Polizia Municipale ha annunciato la chiusura al traffico veicolare di Via del Corso, Piazza di Spagna e parte di Lungotevere nei pressi di Piazza del Popolo. Saranno inoltre potenziati i servizi di trasporto pubblico, con corse straordinarie della metropolitana e delle linee di autobus principali.
La giornata si preannuncia come un momento significativo per ribadire l’importanza dell’unità europea e dei valori condivisi tra i cittadini dell’Unione. La grande partecipazione attesa dimostra come, in un periodo di incertezze e tensioni internazionali, esista ancora un forte desiderio di costruire un’Europa più unita, democratica e solidale. Nonostante le divergenze politiche, l’iniziativa rappresenta un segnale chiaro della volontà di molti cittadini di partecipare attivamente al futuro dell’Unione Europea.
Eventi a Trapani e Marsala
Anche Trapani e Marsala aderiscono all’iniziativa nazionale "Una Piazza per l’Europa – Tante città, un’unica voce", prevista per il prossimo 15 marzo in diverse città italiane. L’evento è stato promosso dall’Associazione dei Comuni Italiani – Sicilia e vedrà la partecipazione di amministrazioni locali, associazioni e cittadini per riaffermare i valori democratici e il ruolo dell’Unione Europea ( qui una riflessine su "Una Piazza per l'Europa" dell'ex sindaco di Marsala Di Girolamo).
A Trapani una marcia per l’Europa - A Trapani, l’appuntamento è fissato alle 9:00 davanti a Palazzo Cavarretta, da dove partirà una marcia attraverso il centro storico fino alla Prefettura. Il sindaco Giacomo Tranchida ha lanciato un appello alla mobilitazione per sottolineare l’importanza dell’Europa come spazio di democrazia, diritti e sviluppo condiviso. "Saremo tutti uniti sotto l’unica bandiera dell’Unione Europea", ha dichiarato il primo cittadino.
Sit-in a Marsala con Legambiente - A Marsala, invece, l’iniziativa sarà promossa dal Circolo Legambiente Marsala-Petrosino e si terrà alle 15 in Piazza della Vittoria (Porta Nuova). L’associazione ha sottolineato l’importanza di un’Europa più verde, innovativa e inclusiva, difendendo i principi di democrazia lanciati dal Manifesto di Ventotene. Il presidente Giuseppe Marino ha evidenziato come l’UE rappresenti un argine ai governi illiberali e ai movimenti sovranisti che minacciano la libertà e i diritti.
Evento in Piazza anche a Palermo - Palermo si illuminerà di Europa con l'evento “Una piazza per l’Europa, anche a Palermo”, promosso da diverse organizzazioni giovanili attive nei programmi Erasmus+ e Corpo Europeo di Solidarietà. A partire dalle ore 16, Piazza Verdi accoglierà cittadini, studenti e volontari europei per un momento di mobilitazione collettiva in difesa dei valori fondanti dell’Unione Europea: dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza e diritti umani. Accogliendo l’appello lanciato dallo scrittore Michele Serra, il sindaco Roberto Lagalla ha disposto che la facciata del Teatro Massimo venga illuminata con i colori della bandiera europea, simbolo di unità e condivisione. L’iniziativa vuole sottolineare l’importanza della mobilità giovanile, dell’incontro tra culture e della lotta contro ogni forma di esclusione sociale, coinvolgendo le nuove generazioni in un impegno attivo per il futuro dell’Europa.Critiche e posizioni divergenti
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