Le alleanze politiche apparenti

 Gent.mo Direttore di Tp24, in questi giorni leggo sui giornali e ascolto sui media un pò di preoccupazione al riguardo di talune prospettate alleanze politiche internazionali, ritenute da alcuni ideologicamente incomprensibili e anche allarmanti per il pericolo, ad esse sotteso, di uno stravolgimento degli assetti politico-istituzionali oggi esistenti.

In effetti tutte le azioni politiche sono sempre suscettibili di approvazione o disapprovazione, in ragione della condivisione o meno prodotta nell'immaginario collettivo degli elettori, per cui non c'è da meravigliarsi delle reazioni, a volte spropositate, che queste azioni generano nei lettori di tali notizie.

Ragionando in termini economici, il risultato positivo di un'alleanza è dato dal differenziale favorevole dei ricavi rispetto ai costi; in politica, il risultato positivo di un'alleanza partitica è dato, invece, dal consenso ricevuto dagli elettori. Non sempre, tuttavia, da queste alleanze traspare l'obiettivo vero perseguito. Esistono, infatti, in politica, come in economia, le cosiddette alleanze strategiche, che, prescindendo dalla confliggenza delle rispettive appartenenze ideologiche, mirano, sul solco del "divide et impera", a indebolire temute realtà antagoniste, legate ideologicamente all'alleato.
In questi casi, pertanto, le valutazioni negative di queste alleanze, potrebbero risultare, prive di fondamento concreto, e tali, pertanto, da meritare la risibilità, piuttosto che la preoccupazione, sebbene al momento non sottovalutabile, di chi ne viene a conoscenza.

Michele Maggio