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09/03/2025 06:00:00

Debiti, un siciliano su due è in difficoltà

Quasi un siciliano su due è indebitato. È il quadro che emerge da un recente studio di KRUK Italia, secondo cui il 51.4% della popolazione siciliana è oggi alle prese con uno o più debiti. Mutui, spese quotidiane, cure mediche: le cause dell’indebitamento sono molteplici, ma tutte condite da situazioni economiche già difficili e da una scarsa educazione finanziaria che complica la situazione. Il dato più preoccupante, però, riguarda le ripercussioni psicologiche dei debiti, un aspetto su cui KRUK Italia – insieme a AstraRicerche – ha voluto concentrarsi nel suo ultimo studio, e che svelato un quadro allarmante sulla salute mentale dei siciliani indebitati.

Un connubio pericoloso, quello tra debiti e salute mentale, e troppo spesso ignorato. Tanto che, in molti casi di indebitamento, gli effetti negativi sulla psiche superano quelli economico-legali. «Ansia e isolamento sono tra i rischi più gravi» spiega Giusy Minutoli, Regional Manager di KRUK Italia. «In Sicilia, ha dichiarato di averne sofferto circa il 39% degli intervistati. Ma più della metà del campione ha comunque subìto ripercussioni psicologiche. E in questi casi l’isolamento è l’esito più comune, alimentato dal senso di vergogna».

Secondo la ricerca, infatti, per molti siciliani indebitati (45%) il tema del debito rimane ancora un tabù. Per alcuni (36%) è addirittura impossibile parlarne con amici e parenti. Il debito come una macchia, insomma, da gestire in solitudine e con vergogna. Quella stessa vergogna che, purtroppo, impedisce a chi è in difficoltà di chiedere aiuto e di ricorrere, per esempio, a strumenti come il Piano del consumatore previsto nel Codice della Crisi e di Impresa, o alla legge 3/2012 sul sovraindebitamento (detta anche “legge Salva suicidi”).

In tutto questo, pesa molto anche la scarsa consapevolezza di chi si indebita. Che spesso non è informato i suoi diritti, né conosce possibili soluzioni alternative. «L’indebitamento è una situazione comune per i cittadini oggi, basti pensare a quante persone hanno un mutuo», continua Giusy Minutoli. «Quello che manca, nella maggior parte dei casi, è una corretta educazione finanziaria. In altre parole, serve una gestione del debito consapevole e responsabile, che non incida negativamente sulla vita delle persone».

Il problema, infatti, non è il debito in sé. ma la tendenza dei siciliani (e non solo) a preferire il credito al consumo, una forma di prestito che, anziché finanziare un investimento, genera invece una perdita di denaro nel lungo termine. Secondo quanto riporta KRUK Italia, del resto, in Sicilia la percentuale di debito sottoscritto per l’acquisto di immobili o per una nuova attività imprenditoriale è minima (13%).

Al contrario, la maggior parte dei siciliani si indebita per far fronte alle spese quotidiane, comprese quelle mediche. In Sicilia, i prestiti diventano spesso l’unica via per sopravvivere in condizioni economiche precarie. «L’aumento del costo della vita è tra i motivi principali», conferma Minutoli. «Seguono spese mediche, la perdita del lavoro propria o del partner o la necessità di farsi carico di una situazione difficile di un altro famigliare o di spese di una separazione. Ma c’è anche chi ha chiesto un prestito per pagare un altro prestito».

Il timore è che chi oggi gestisce a fatica un debito abbia agito senza avere piena consapevolezza delle conseguenze. Non a caso, «il 15% dei siciliani si dichiara confuso sugli strumenti che si possono usare per cambiare in meglio la propria situazione». Con il rischio di rimanere intrappolati in un vortice di indebitamento da cui emergere è difficile.

Daria Costanzo



I nostri soldi | 2025-03-09 06:00:00
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