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04/03/2025 09:00:00

"Caos e strategie politiche a Marsala: un Carnevale di decisioni

A carnevale ogni scherzo vale. Venerdì 28 febbraio dopo 11 ore surreali il consiglio comunale di Marsala ha approvato prima il Programma triennale delle opere pubbliche -P.T. OO. PP.- e poi il Documento Unico Programmazione-DUP- atti propedeutici per il beneplacito del Bilancio e per questa ragione si tornerà in aula il 4 marzo alle ore 10. Alcune riflessioni rispetto alla seduta di venerdì: l'assise era convocata per le 11.30 si è chiamato l'appello alle 12.40 rinviato di un'ora perché assente il numero legale. Ma alle 13.40 non è stato richiamato l'appello perché si attendevo i pareri sui sub-emendamenti. Alla ripresa dei lavori alle 17.06 non c'è traccia nelle registrazioni dell'appello per verificare il numero legale, ci si augura che sia stato espletato a telecamere spente, altrimenti è proprio una Carnevalata.

Alle 18.48 viene approvato P.T.OO.PP.. Dopo una brevissima sospensione al ritorno in aula il presidente tramite il segretario generale fa la chiama risultano assenti 7 consiglieri su 24 e sono: Genna, Coppola, Alagna, Carnese, Vinci, Passalacqua, Carnese, Vinci e Accardi. Al termine di 3h e 26 minuti il DUP viene approvato con 7 voti favorevoli e sono di: Sturiano, Gerardi, Bonomo, Pugliese, Di Girolamo, Titone e Fernandez; 4 astenuti, E.Milazzo, V.Milazzo, Fici e Martinico; contrari, Di Pietra e Orlando.

Il documento successivo da deliberare è il bilancio di previsione, Sturiano nel decidere la seduta successiva, rammenta ai colleghi che siamo nella settimana grassa e necessita tenerne conto, dopo un confronto fissa di tornare, si ribadisce, a sala delle Lapidi martedì ultimo giorno di Carnevale, il risultato sul Bilancio appare scontato.

Il 4 marzo del 2025 si è a 9 mesi dalla famigerata mozione di sfiducia al Sindaco e negli ultimi giorni è stata manifestata plasticamente che il primo cittadino gode del consenso di solo sette risaputi consiglieri più qualcuno in soccorso all'occorrenza. Esiste un'opportunità per fare decadere il primo cittadino e non il consiglio comunale ed è la seguente, da verificare con l'autorità competente, non approvare il bilancio e conseguentemente la legge della Regione Sicilia 15 settembre 1997, n. 35. e successive modificazioni, all'articolo 11 sull'estinzione dalle cariche, al commma 1 determina che: 1. La cessazione dalla carica di sindaco per decadenza, dimissioni, rimozione, morte o impedimento permanente comporta la cessazione dalla carica della rispettiva giunta ma non del rispettivo consiglio, che rimane in carica fino a nuove elezioni da effettuare nel primo turno elettorale utile.

In alternativa il comma 2 bis dello stesso articolo asserisce che:La cessazione del consiglio comunale per qualunque altra causa comporta la decadenza del sindaco e della rispettiva giunta e la nomina di un commissario ai sensi del comma 4

Giova per contribuire a conoscere la cornice normativa del provvedimento riportato, che l'articolo 116 della Costituzione recita: "Friuli Venezia Giulia, la Sardegna, la Sicilia, il Trentino-Alto Adige/Südtirol e la Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste dispongono di forme e condizioni particolari di autonomia, secondo i rispettivi statuti speciali adottati con legge costituzionale".

Appena dopo il carnevale, altro che scherzo, libererebbero l'urbe a loro avviso da una cattiva amministrazione. Difficilmente accadrà, perché i prossimi 14 mesi saranno utili a cercare nuove alleanze e posizioni politiche.

Vittorio Alfieri



STUDIO VIRA | 2025-04-09 10:50:00
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