Si inasprisce lo scontro tra una parte della tifoseria organizzata del Trapani Shark e il presidente Valerio Antonini. Durante il match contro Varese, i gruppi del tifo organizzato hanno deciso di rimanere in silenzio in segno di protesta. Una scelta motivata dal mancato chiarimento, da parte della società, sulle polemiche seguite all'affissione di uno striscione di sostegno al coach Jasmin Repesa, che era stato definito "minaccioso".
Il comunicato dei tifosi organizzati
Dopo la partita, quattro gruppi organizzati – hanno pubblicato un comunicato ufficiale per spiegare le loro ragioni.
Nel documento, i tifosi lamentano di essere stati dipinti con un’immagine distorta, accusati ingiustamente di intimidazioni. "Nonostante ci sia stato tempo per rettificare, nessuna marcia indietro è stata posta in essere e ciò ha generato il dissenso educato e civile di oggi", si legge nella nota.
Pur riconoscendo una mancanza di comunicazione preventiva che ha generato incomprensioni, gli ultras accettano le critiche e i fischi ricevuti dal resto del pubblico del PalaShark, ma rivendicano la loro dignità: "Quello che non accettiamo è negoziare la nostra dignità di brave persone che riteniamo calpestata, anche stasera".
I gruppi sottolineano anche il loro costante impegno nel supporto alla squadra, sia in casa che in trasferta, e respingono ogni accusa di contestazione nei confronti dei giocatori. "Non ci sono ragioni che ci portino a contestare la squadra, che anzi va solo elogiata per lo sforzo profuso finora, largamente oltre le più rosee aspettative".
La replica durissima di Antonini
Il presidente del Trapani Shark, Valerio Antonini, non ha tardato a rispondere, con una dichiarazione altrettanto forte, nella quale ribadisce la sua posizione:
"Questo comunicato rappresenta in poche righe tutto ciò che io combatterò sempre nella vita. E quando il tifo si erge a questi livelli, è meglio non averlo neanche."
Antonini sottolinea di aver definito minaccioso lo striscione, e non i tifosi, spiegando che la frase "Repesa non si tocca!" con punto esclamativo può essere interpretata come una minaccia. Il patron del club ha poi aggiunto una frecciata ai giornalisti, affermando che tutto sarebbe nato da una "notizia inventata da un giornalista locale in cerca di autore".
Ma la parte più dura arriva nel finale della sua dichiarazione, in cui Antonini non nasconde la sua delusione per la situazione, accennando a possibili riflessioni sul futuro del club:
"Mi avevano avvisato, svariati presidenti di altre società, che arrivando dal nulla cosmico dove eravamo al livello dove siamo ora, si sarebbe creato un gruppo di tifosi che pensano di parlare a nome di tutti e che, pur di avere un posto a tavola, si sarebbero prestati a queste storie. Ma non hanno capito che con me non avranno mai dialogo, se questi sono i comportamenti."
Infine, Antonini lascia intendere che a fine stagione sarà il momento di tirare le somme: "Sono profondamente deluso da ciò che sto vedendo ed è chiaro che a fine anno si tireranno le somme di tutto per capire se e come andare avanti."
Una spaccatura che si allarga
Il duro botta e risposta tra i tifosi organizzati e la proprietà del Trapani Shark segna un momento di forte tensione all’interno dell’ambiente granata. Se da un lato la squadra continua a ottenere ottimi risultati in campo, dall’altro il clima sugli spalti appare sempre più teso.
La frattura tra Antonini e una parte della tifoseria sembra essere ormai profonda. Resta da capire se ci sarà margine per ricucire i rapporti o se, come accennato dal presidente, la questione potrebbe portare a scelte drastiche nel prossimo futuro.