Mentre la sanità siciliana vive una crisi senza precedenti, con liste d'attesa infinite e ospedali al limite del collasso, l'Assemblea Regionale Siciliana ha deciso di raddoppiare gli stipendi dei manager delle partecipate. Una manovra che destinerà oltre mezzo milione di euro per incrementare i compensi fino a 110mila euro per i vertici delle società più grandi e 56mila euro per quelle di fascia A, suscitando polemiche e indignazione tra cittadini e associazioni.
L'incremento degli stipendi arriva in un momento particolarmente delicato per il sistema sanitario regionale, dove le risorse scarseggiano e i siciliani sono costretti ad attendere mesi per una visita specialistica o un intervento medico. Il governo regionale aveva già tentato di inserire questa misura nella Finanziaria, ma di fronte alle critiche l’aveva stralciata. Tuttavia, invece di rinunciare all’aumento, l’esecutivo ha deciso di ripresentarlo sotto forma di disegno di legge autonomo, cercando di accelerarne l'approvazione con un limite ridotto per gli emendamenti, mossa che ha sollevato ulteriore malcontento tra i componenti della commissione.
Il Codacons ha duramente criticato questa scelta, definendola uno schiaffo ai cittadini siciliani: "Mentre la gente soffre e la sanità affonda, i politici pensano solo ad aumentare gli stipendi ai manager. È un insulto alla Sicilia e ai suoi cittadini!", denuncia l’associazione a tutela dei consumatori.
Oltre agli stipendi raddoppiati, sono previsti nuovi bonus per chi ricopre più incarichi: si parla di indennità aggiuntive di 27mila euro per le aziende più grandi, 14mila per la fascia B e 7mila per le realtà più piccole. Inoltre, il nuovo sistema di fasce ridisegna i compensi dei presidenti delle partecipate, che fino a poco tempo fa non superavano i 35mila euro.
Un'operazione che, invece di razionalizzare la spesa pubblica, la aumenta senza giustificazioni, distogliendo fondi che potrebbero essere destinati al potenziamento dei servizi sanitari.
"Non ci stiamo: questi soldi devono andare alla sanità, ai cittadini, non ai soliti privilegiati!", conclude il Codacons, annunciando possibili azioni per bloccare gli aumenti e chiedendo un intervento immediato per fermare quella che definisce una "vergognosa ingiustizia".