Dopo le preoccupazioni sollevate dalla madre di un bambino che avrebbe ingerito frammenti di vetro durante il pranzo nella mensa scolastica di una scuola dell’infanzia a Marsala, arriva la replica di Marsala Schola, l’ente che gestisce il servizio mensa nel Comune. Secondo l’istituzione, non ci sarebbe stata alcuna effettiva ingestione di vetro, ma un allarme scattato solo dopo aver scoperto che il barattolo di omogeneizzato si era rotto.
Marsala Schola: "Monitorata la salute del bambino, nessuna traccia di vetro"
L’ente ha dichiarato di essere stato immediatamente informato dell’accaduto dal personale scolastico e di aver monitorato lo stato di salute del bambino attraverso il contatto costante tra le insegnanti e la famiglia. Dopo aver ricevuto la relazione firmata dalle insegnanti e dagli assistenti igienico-personali, Marsala Schola ha richiesto una dettagliata relazione alla ditta Serenissima Spa, appaltatrice del servizio mensa, che però non ha ancora fornito una risposta ufficiale.
Le prime verifiche: “Nessun vetro visibile nel piatto”
Parallelamente, è stata avviata un’indagine interna con il proprio personale presente durante l’episodio. Dalla prima ricostruzione, emerge che l’allarme sarebbe scattato solo dopo aver trovato il barattolo rotto dell’omogeneizzato, mentre l’assistente igienico-personale che somministrava il cibo non avrebbe riscontrato la presenza di vetro nel piatto. Inoltre, il bambino non avrebbe manifestato alcun disagio nel masticare o ingerire il cibo.
Gli esami medici e le verifiche in corso
Come confermato dalla stessa famiglia, gli esami effettuati all’ospedale di Marsala non hanno rilevato la presenza di corpi estranei nello stomaco del bambino, e fortunatamente l’episodio si è risolto senza conseguenze. Tuttavia, Marsala Schola assicura che l’indagine verrà completata sia internamente che presso la ditta appaltatrice, per chiarire eventuali responsabilità e, soprattutto, per prevenire il ripetersi di simili episodi.
“Vogliamo garantire la sicurezza e la qualità del servizio mensa, motivo per cui continueremo ad approfondire quanto accaduto”, conclude il presidente Sergio Bellafiore.