Un nuovo caso di ritardo nella consegna dei referti istologici scuote la sanità trapanese. Dopo il clamore suscitato dal caso di Mazara del Vallo, un'altra vicenda accende polemiche e richieste di chiarezza. Paolo Robino, ex infermiere di Salemi di 74 anni, è morto lo scorso 13 gennaio per un infarto, dieci giorni prima di ricevere l'esito dell'esame istologico che attendeva da ben quattro mesi. L'uomo era stato operato il 24 settembre 2024 all'ospedale "Paolo Borsellino" di Marsala per l'asportazione di un tumore, ma non ha mai saputo la natura della patologia.
L'indagine interna dell'Asp di Trapani
Il direttore generale dell'Asp di Trapani, Ferdinando Croce, ha disposto un'indagine interna per chiarire le responsabilità di questo ennesimo ritardo. "Chi ha sbagliato deve pagare" ha dichiarato con fermezza Croce, sottolineando come la situazione fosse nota da tempo.
Già la scorsa estate, infatti, erano stati accumulati quasi 3000 esami in attesa di referto, un problema attribuito alla carenza di personale nelle strutture di Trapani e Castelvetrano. "Non appena il primario dell'Anatomia patologica, in pensione da novembre, mi fece presente i ritardi a luglio scorso, mi sono subito attivato per trovare delle soluzioni alternative", ha spiegato il manager. Per far fronte all'emergenza, sono state stipulate convenzioni con l'Asp di Catania, l'azienda ospedaliera Garibaldi di Catania e il Policlinico di Palermo, nella speranza di smaltire il pregresso nel minor tempo possibile.
Croce, in carica come direttore generale dall'estate del 2024, ha dichiarato di voler fare piena luce sulla vicenda: "Non c'è ragione alcuna per cui l'ex direttore dell'unità operativa non mi abbia informato per tempo. Io mi assumo le responsabilità per la gestione attuale, ma per il passato va fatta chiarezza. Non credo ci sia stato dolo, ma è stata certamente sottovalutata un'emergenza".