L’Italia è molto fiera della sua produzione di salumi e ne ha tutti i motivi. Ogni regione, anzi, ogni angolo del nostro territorio ha le sue lavorazioni tipiche, spesso tramandate di generazione in generazione. Siamo il paese degli insaccati stagionati in casa, delle conserve, del norcino di fiducia. Ma nel mercato saturo di oggi, a volte, orientarsi può essere difficile.
Distinguere un prodotto di alta qualità da uno industriale non è sempre semplice. Conoscere, infatti, i dettagli della lavorazione del prosciutto San Daniele ad esempio, o di altri salumi tipici, può aiutare i consumatori a fare scelte più consapevoli. Ecco, quindi, quali sono i principali fattori da considerare per acquistare un prodotto eccellente, o quantomeno scongiurare delusioni.
I segreti di un buon salume
Scegliere un salume di qualità significa prestare attenzione a diversi aspetti che ne determinano il gusto, la consistenza e la genuinità. Dai metodi di lavorazione alle materie prime utilizzate, ogni dettaglio incide sul risultato finale. Ecco alcuni elementi chiave da considerare.
L'origine e la materia prima
Un salume di qualità inizia dalla scelta delle materie prime. I migliori prodotti provengono da allevamenti controllati, dove gli animali sono alimentati con mangimi naturali e seguono standard di benessere elevati.
L'indicazione DOP (Denominazione di Origine Protetta) o IGP (Indicazione Geografica Protetta) garantisce l'autenticità del prodotto e la sua provenienza da un determinato territorio.
Il metodo di lavorazione
I salumi artigianali vengono realizzati con processi tradizionali, spesso tramandati da generazioni. Un esempio emblematico è proprio la lavorazione del prosciutto San Daniele, che segue regole rigide per assicurare un sapore inconfondibile.
L'assenza di additivi chimici e l'impiego di tecniche di stagionatura naturale sono elementi distintivi di un prodotto di alta qualità.
La stagionatura e il profumo
La stagionatura è un passaggio cruciale nella produzione dei salumi. Prosciutti, salami e coppe devono maturare in ambienti controllati che rispettino determinate condizioni specifiche, tali da garantire la salubrità ma anche lo sviluppo degli aromi tipici di ogni specialità.
Un salume di qualità emana un profumo delicato e naturale, senza note chimiche o eccessivamente speziate.
Come verificare la qualità di un salume
Esistono alcuni accorgimenti pratici che permettono di valutare la qualità di un salume prima dell’acquisto o della degustazione. Osservare l’aspetto, tastare la consistenza e assaporarlo sono passaggi fondamentali per riconoscere un prodotto autentico e ben realizzato.
Certo, non sempre è possibile farlo, soprattutto nella grande distribuzione, per questo è determinante la scelta del salumiere di fiducia, a cui poter chiedere anche consiglio.
L’aspetto e il colore
Un buon salume deve avere un colore uniforme e naturale. Per esempio, un prosciutto crudo di alta qualità presenta una tonalità rosata con infiltrazioni di grasso bianco o leggermente ambrato.
Meglio diffidare da un colore troppo acceso o uniforme, potrebbe essere stato trattato con coloranti.
La consistenza
Al tatto, un salume artigianale si presenta compatto ma non eccessivamente duro. La presenza di grasso è fondamentale per garantire morbidezza e sapore. È consigliabile evitare prodotti eccessivamente asciutti o troppo molli, segno di una stagionatura non ottimale.
Il gusto autentico
Infine, il sapore è la prova del nove: un buon salume di qualità ha un gusto equilibrato, pieno, in cui non siano il sale o le spezie a prevalere.
Gusto a fette
Saper riconoscere un salume di qualità è fondamentale per portare in tavola prodotti genuini e autentici.
Prestare attenzione all'origine, alla lavorazione e alle caratteristiche organolettiche consente di fare acquisti più consapevoli, scegliendo il meglio che la tradizione gastronomica italiana ha da offrire.
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