Il Comune di Marsala ha annunciato con grande enfasi l'avvio imminente dei lavori per la costruzione di due nuovi asili nido nei quartieri di Bosco e Amabilina. Un investimento di quasi 3 milioni di euro, finanziato dal Ministero dell'Istruzione e del Merito, che permetterà di accogliere fino a 120 bambini. Tuttavia, al di là della celebrazione istituzionale, rimangono alcune domande cruciali senza risposta: chi gestirà queste strutture? Saranno davvero operative o rischiano di trasformarsi in cattedrali nel deserto?
Secondo il comunicato ufficiale, la realizzazione degli asili avverrà nel rispetto dei nuovi standard strutturali e ambientali europei, garantendo spazi sicuri e moderni per i più piccoli. La rapidità dell'iter amministrativo – appena sei mesi dall'approvazione del bando alla consegna dei lavori – viene presentata come un grande successo dell'amministrazione Grillo. Tuttavia lo stesso non si può dire per la gestione futura degli asili.
Le rispettive gare d'appalto - coordinate da INVITALIA - sono state concluse e i lavori consegnati alle Imprese aggiudicatarie. Si va quindi dunque verso l'apertura di entrambi i cantieri, tenuto conto che il competente Ufficio Speciale per l'attuazione del Pnrr - diretto dall'ing. Alessandro Putaggio - certifica che le varie fasi procedurali stanno rispettando le scadenze procedurali avviate lo scorso luglio. Sia all'asilo nido di Amabilina (Consorzio Artigiani Romagnolo, direttore dei lavori l'arch. Annalisa Bavetta) che in quello di contrada Bosco (Società Pitagora, direzione all'ing. Giuseppe Alcamo) - in totale - 40 posti saranno dedicati alla fascia bebè 0-12 mesi e 80 posti alla successiva età 13-36 mesi.
Al momento, non vi è alcuna indicazione su chi si occuperà della conduzione delle strutture una volta ultimate. Saranno gestite direttamente dal Comune, affidate a cooperative, a soggetti privati o a enti del terzo settore? L'assenza di una risposta chiara alimenta il timore che questi asili possano rimanere inutilizzati per mesi, se non anni, in attesa di una soluzione organizzativa.
Aprire due nuove strutture senza avere un piano gestionale definito rischia di tradursi in un'operazione di facciata piuttosto che in una reale espansione dell'offerta educativa. Le infrastrutture sono fondamentali, ma senza una gestione chiara e funzionale, il rischio è che questi asili nido si trasformino in semplici edifici vuoti, incapaci di rispondere alle reali necessità del territorio.