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24/02/2025 00:00:00

1.065 giorni di guerra in Ucraina: vittime, geopolitica e il ruolo degli Stati Uniti

Tre anni, pari a 1.065 giorni, dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia di Putin. Doveva essere un'operazione speciale da concludere in brevissimo tempo per installare un governo fantoccio a Kiev, eterodiretto dal novello zar Vladimir, ex funzionario del KGB. Ma la cronaca racconta una realtà ben diversa.

Come sempre, il numero delle vittime è uno dei segreti meglio custoditi su entrambi i fronti della guerra in Ucraina. A due anni e mezzo dallo scoppio del conflitto, il Wall Street Journal ha ipotizzato un bilancio complessivo di un milione di vittime tra morti e feriti. Il quotidiano americano ha citato una stima confidenziale che parla di 80.000 morti ucraini e un’altra, meno precisa, di 200.000 morti russi. Una fredda e arida proiezione dopo tre anni di guerra indica 336.000 vittime.

Il vertice America-Russia, svoltosi a Riad, ha rivelato la volontà di Trump di porre fine al conflitto e di utilizzare la spartizione dell’Ucraina come strumento per una normalizzazione con la Russia. Obiettivo finale: allentare, ma non sciogliere—perché allo stato attuale è impossibile—l'asse Mosca-Pechino, offrendo a Putin un’alternativa all'abbraccio cinese. Il messaggio da imporre è chiaro: la Russia non è più il nemico. Non per segnalare un’inesistente intesa ideologica, ma per marcare una netta cesura con la classe dirigente precedente. L’obiettivo è la rilegittimazione di Mosca.

Il segretario di Stato Marco Rubio ha parlato di "cooperazione geopolitica ed economica", includendo persino l'Artico come premio per la fine della mattanza ucraina. Dopo il traguardo, c’è la promessa di uno stop alle sanzioni. Escluso dai negoziati, Zelensky ha espresso il suo dissenso. Trump, il tycoon statunitense, ha dichiarato di essere "deluso dalle proteste dell'Ucraina sui colloqui. Ha avuto tre anni per trattare. Non avrebbe dovuto iniziare la guerra". Una dichiarazione che suona come un'offesa ai morti di Kiev.

La suddivisione della terra di Gogol prevede anche lo sfruttamento delle terre rare per un valore di 500 miliardi di dollari, fondamentali per contrastare il potere cinese, come risarcimento degli aiuti concessi dagli Stati Uniti. Brutalmente, nella sostanza finanziaria, Trump punta a un profitto del 375%.

Si ricorda solo uno dei tanti crimini di guerra perpetrati da Putin e dai suoi sostenitori: il massacro di Bucha e le fosse comuni. Secondo le autorità di Kiev, le vittime furono 1.400, tra cui 37 bambini. Nel dicembre 2022, l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha pubblicato i risultati delle indagini della sua missione di monitoraggio in Ucraina: a fine ottobre, erano stati documentati 178 civili uccisi a Bucha, inclusi due bambini e una bambina. Giornalisti che si sono recati sul posto raccontano che i sopravvissuti portano ancora le cicatrici delle atrocità: torture, abusi e crimini di guerra, perpetrati con particolare ferocia nei confronti delle donne.

Per non dare ragione a Publio Cornelio Tacito, che sosteneva: "Dove fanno il deserto, lo chiamano pace", è urgente almeno un accordo dignitoso.

Vittorio Alfieri