Il 22 febbraio, nella Sala delle Lapidi, si è commemorata la nascita del senatore Pino Pellegrino. Due dettagli non trascurabili hanno caratterizzato l'evento: la celebrazione è iniziata con 45 minuti di ritardo e, contemporaneamente, in piazza della Repubblica si svolgeva un’esibizione di fanfara, autorizzata con sorprendente leggerezza.
Grazie alla commissione toponomastica, presieduta dal collega Pietro Pizzo, a Pellegrino verrà intitolata l'attuale via Vecchia Mazara, in attesa del benestare del prefetto.
Durante la cerimonia, è stata ricordata la figura di Pellegrino: avvocato, parlamentare del Partito Comunista Italiano e segretario della Camera del Lavoro CGIL di Marsala. Si batté nelle lotte contadine per restituire agli agricoltori le terre incolte o mal coltivate.
Due interventi hanno avuto particolare rilievo. Il primo è stato quello di Enzo Sturiano, legato al senatore da un’amicizia di lunga data. Con commozione, ha ricordato Pellegrino come un uomo coerente, con un forte senso delle istituzioni e una guida costante nella sua azione politica: la giustizia sociale. Curioso che a parlare di costanza fosse proprio Sturiano, data la sua traiettoria politica, ma d’altronde si riferiva a Pellegrino.
Il secondo intervento significativo è stato quello del deputato regionale Dario Safina, che ha sottolineato la ferrea volontà del senatore di formare una nuova classe politica partendo dai giovani e dal confronto continuo con loro. Anche Safina ha ribadito come la giustizia sociale fosse il valore fondante del pensiero e dell’azione di Pellegrino.
Su un punto non vi è dubbio: il senatore aveva ben chiaro il significato di giustizia sociale e la sua storia politica dimostra come l’abbia perseguita con determinazione. Un valore che la sinistra contemporanea, a tutti i livelli, sembra aver dimenticato e che deve recuperare per non perdere la propria identità.
Come sosteneva Pietro Nenni:
"Il socialismo è portare avanti tutti quelli che sono nati indietro",
attraverso la giustizia sociale, ovvero sanità pubblica, scuola pubblica, servizi pubblici, previdenza sociale, diritti del lavoro e regolamentazione dei mercati contro la deregulation selvaggia, per garantire equa distribuzione della ricchezza e pari opportunità.
Pino Pellegrino avrebbe ribadito il concetto.
Vittorio Alfieri