Quantcast
×
 
 
23/02/2025 06:00:00

Crederci sempre, il libro come ponte per il futuro

 Ripetere gesti azioni porta spesso a non poterne più del lavoro che si fa, altre volte è il contesto che alza barriere impenetrabili perché fondamentalmente sta bene così anche con quel poco che ha, e mettersi in discussione implica fatica.

I libri che crescono sul tavolo di lavoro le tante presentazioni che seguo, l’ultima spassosa dove l’autore ha stanato il suo intervistatore che non aveva letto il libro (forse poche pagine), e allora sorrisi in platea a parte ti chiedi il senso di questo ondeggiare tra irredimibile stato dell’arte e entusiasmi anche minimi che alimentano la curiosità di fondo per andare oltre.

Alcune cose questa settimana, per lo Strega narrativa 2025 hanno iniziato a pubblicare i titoli proposti dai lettori della domenica, e uno lo sento particolarmente vicino “Leggere Dante a Tor Bella Monaca” di Emiliano Sbaraglia per tipi di Edizioni e/o. Lui un professore di italiano che insegna a Roma in una scuola di periferia, e quel quartiere (Tor Bella Monaca) spesso lo leggiamo in cronaca per essere una delle piazze di spaccio più attive della Capitale, oltre che per una edilizia funzionale sulla carta ma che è stata una delle tante cause di disagio - di questo come di altri quartieri costruiti negli anni ’70 - non pensando a chi avrebbe dovuto viverci.

E consapevole dei problemi ambientali e endemici della sua scuola, il Prof spariglia le carte e propone la lettura di Dante

“la lettura di Dante Alighieri, la sua biografia, la sua opera, i versi immortali della Divina Commedia, utili anche a strappare un sorriso, ad alleggerire la giornata, perché Dante è un fuoriclasse come Totti, un numero 10 come lui, anzi di più: basta riuscire a dimostrarlo.
Proviamo a uscire dall’Inferno, per inseguire il Paradiso. Seguiamo il Sommo poeta in questa storia di coraggio e umiltà ai giorni nostri”.
…basta riuscire a dimostrarlo… narrare in modo diverso e tentare di abbattere barriere mentali e sociali e coltivare la cultura con un libro, si può fare e già si fa su più livelli con tanti altri vettori (teatro, musica, film) certo che sono semi che daranno frutti.

Il Decreto Cultura 2025 è finalmente stato approvato al Senato, in Italia avremmo la necessità di un Piano Marshall sul libro e con fondi idonei, ma è un inizio e allora per sommi capi tra gli obiettivi stabiliti dal piano:
• valorizzare le biblioteche, con il loro patrimonio materiale e digitale, quali strumenti di educazione intellettuale e civica, di socialità e di connessione con il tessuto sociale;
• promuovere la diffusione e la fruizione delle biblioteche scolastiche e la rimozione degli ostacoli che limitano l’effettivo esercizio della lettura in età prescolare;
• promuovere la filiera dell’editoria libraria.
• A questo scopo, il MiC istituisce un fondo (24,8 milioni di euro per il 2025 e 5,2 per il 2026) da assegnare alle biblioteche statali aperte al pubblico, degli enti territoriali e delle istituzioni culturali per l’acquisto di libri anche in formato digitale

Ripartiamo da qui, cercando di capire se a livello regionale si possa fare un ragionamento di sistema e non spot su un pilastro fondante della crescita delle prossime generazione, la Cultura.

Per concludere una riflessione doverosa per i 100 anni della Treccani - fondata il 18 febbraio 1925 da Giovanni Treccani degli Alfieri e da Giovanni Gentile - e nelle nostre scuole dovrebbero leggere ad alta voce i discorsi del Presidente dell’Istituto Carlo Maria Ossola, e del Direttore generale Massimo Bray che hanno accolto il nostro Presidente della Repubblica ieri l’altro: pagine di passione di visione di sguardi rivolti al futuro.

A Sud viviamo di nuove povertà culturali e abbiamo l’obbligo morale di sanare questo vuoto senza senso col conforto della società civile, della politica e della classe dirigente della nostra comunità; per la povertà materiale puoi porre rimedio con un provvedimento di legge, con quella culturale sono fondamentali tempi e visione su cosa si vorrà fare.

I 100 anni dell’Istituto dell’Enciclopedia “sono più che importanti, si eredita per poter reinvestire nel futuro della società che vuol dire consapevolezza, educazione e speranza. I libri sono fatti per questo: dare uno sguardo largo e un orizzonte ancora più largo” (Carlo Maria Ossola)

Giuseppe Prode



La Rubrica di Prode | 2025-03-16 06:00:00
https://www.tp24.it/immagini_articoli/15-03-2025/l-europa-siamo-noi-250.jpg

L'Europa siamo noi

 Non ricordo l’ultima volta che sono andato in piazza, avevo qualche anno in meno e qualche capello in più. Non ricordavo l’emozione tangibile nei volti dei tanti che ben prima dell’orario stabilito sono arrivati in...