Il 27 aprile si voterà con elezioni di secondo livello per le cariche del Libero Consorzio, ad essere eletti il presidente e i consiglieri.
Verranno scelti tra i consiglieri comunali e i sindaci, tranne quelli a meno 18 mesi dalla scadenza di mandato.
In poche ma sostanziali parole è la casta che sceglierà l’altra casta da eleggere. I cittadini non avranno scelta, non saranno chiamati alle urne e non potranno indicare alcun rappresentante. Questo è elemento di ulteriore disaffezione, un distacco tra corpo elettorale e politica in un momento di difficile unità di intenti e di fiducia.
Occhi al 2026
Fratelli d’Italia è il partito che ha deciso di stoppare le elezioni di primo livello, lo ha fatto a livello regionale e lo ha fatto pure a livello nazionale. Si dovrà prima mettere mani alla legge Delrio. C’è una data ipotetica, il 2026, a cui si guarda per tornare alle elezioni dirette. La Sicilia avrebbe potuto derogare alla legge nazionale reintroducendo il voto diretto, avendone competenza in materia, ma ha preferito far passare la linea di Fratelli d’Italia.
Sarà operazione assai complicata, infatti, il mantenimento degli organi di secondo livello: man mano che i consiglieri eletti dei nove consigli provinciali cadranno dalla carica di consigliere comunale dovranno essere sostituiti, stessa cosa per il presidente del Consorzio.
Le manovre
Lo aveva anticipato Totò Cuffaro: con le elezioni di secondo livello si spaccherà il centrodestra, ci ha pensato Saverio Romano(Noi Moderati) a lanciare l’appello per liste unitarie e forti. I partiti stanno convocando man mano i loro riferimenti sui territori, dovranno fare sintesi. Non sarà così, ad oggi il centrodestra presenterà liste separate e non il listone unico, punteranno invece compattamente sul candidato alla presidenza.
I vertici regionali si sono riuniti più volte, un piccolo equilibrio pare lo abbiano trovato ma la fase di costruzione non è ancora terminata. Così ad esempio Enna andrebbe all’MPA, Siracusa a Fratelli d’Italia, la DC chiude su Agrigento, Forza Italia discute ancora su Trapani e la casella non è chiusa.
Le forze di centrosinistra potrebbero puntare su sindaci civici, PD, M5S e Contro Corrente di Ismaele La Vardera, dovranno sedersi per comprendere il percorso da fare.
La Lega
In campo il partito di Matteo Salvini: qualche giorno lo stato maggiore si è riunito a Catania con l'ordine del giorno le prossime elezioni per le province e le città metropolitane.
Nino Germana ha dichiarato che "La lega è fortemente impegnata nella preparazione delle liste per le elezioni di secondo livello che coinvolgerà sindaci e consiglieri comunali di tutta la Sicilia. C'è già un accordo per l'indicazione dei candidati alla presidenza delle province con uno schema che prevede l'equilibrio tra tutti i partiti della coalizione di centrodestra. Per quanto ci riguarda, le nostre liste saranno presenti in tutti i collegi con l'obiettivo di rafforzare la maggioranza politica che in atto governa anche la nostra regione. Come partito, però, non possiamo sottrarci ad una riflessione ad alta voce, considerando che il sistema migliore per rilanciare le province e le città metropolitane è quello del suffragio universale. Abbiamo riscontrato recentemente alcune differenze nei partiti della maggioranza e tale situazione non ha consentito di far varare una norma nazionale per il superamento della legge Delrio nella nostra regione che, ricordiamo, ha potestà normativa esclusiva in materia di leggi elettorali riguardo anche gli enti locali. Tanto che l’elezione diretta del sindaco è stata introdotta in Sicilia prima della riforma nazionale”.