"La situazione dell’acqua a Marsala è drammatica, ed è grave il fatto che i cittadini non vengano avvisati. Sarebbe un atto di rispetto nei loro confronti: così avrebbero potuto razionalizzare l’acqua, evitare di fare la lavatrice e molte altre attività domestiche necessarie, che da un po’ di tempo ci vengono negate. E non solo queste, per la verità" – così Rino Passalacqua, consigliere comunale di Marsala.
Passalacqua, da quattro anni la città è come impantanata in uno stagno. Le strade sono malconce, sia in centro che in periferia; c’è il problema dell’acqua, il degrado urbano, le strade al buio. Una città che è tornata indietro.
"Purtroppo, penso che sia un problema di organizzazione da parte di chi ci amministra. Fare politica non significa solo mettersi il vestito buono e farsi fotografare. Fare politica significa confrontarsi con gli uffici, capire dove sono i problemi, individuare i meccanismi che non funzionano e che la politica può, in qualche modo, sbloccare o migliorare. E di tutto questo, dopo quattro anni, non abbiamo notizia. Ricordo che il sindaco Grillo aveva preannunciato una rivoluzione epocale all’interno dell’organizzazione degli uffici e avrebbe dovuto far funzionare meglio la 'macchina' amministrativa. Invece, assistiamo a una rivoluzione al contrario. Addirittura, gli uffici del SUAP e del SUE, quelli dell’attività edilizia della città – continua Passalacqua – sono stati tolti al dirigente e affidati al segretario generale. Io non ho mai visto una cosa del genere".
"Sono un libero professionista e ho inviato pratiche edilizie a tanti comuni della Sicilia. Che il SUAP sia in capo agli amministrativi può starci, ma che il responsabile dell’edilizia – il funzionario istruttore principale, il dirigente – sia il segretario generale mi sembra una follia. Dopo quattro anni, inoltre, considerando che il sindaco ha scelto lui stesso i dirigenti, l’ingegner Mezzapelle, da lui nominato, si ritrova ora privato di tutti gli incarichi. Insomma, mi sembra che stiamo toccando il fondo e temo che non abbiamo ancora messo un limite a questa escalation negativa."
Passalacqua esprime anche la sua opinione sul Raduno dei Bersaglieri a Marsala, previsto a maggio in occasione delle manifestazioni garibaldine:
"Io non credo che un evento del genere possa portare un significativo contributo culturale all’opinione pubblica di Marsala. Se servirà ad attrarre turisti, ben venga, ma sinceramente non capisco quale sia l’importanza di una manifestazione simile per la nostra città. Inoltre, non siamo pronti ad ospitarla. Le strade sono dissestate: dove dovrebbero correre questi Bersaglieri? Tra le buche e le basole di via XII Maggio, rischiando di cadere?".
Qui la prima parte dell'intervista di Rino Passalacqua.
"Anche sulle coperture finanziarie ci sono alcuni interrogativi. Mi auguro che i nostri B&B in quei giorni siano pieni, ma stanno vendendo questa manifestazione come se fosse qualcosa di straordinario, mentre è un evento che non si potrà ripetere negli anni. Non è un evento con un impatto culturale o sociale tale da stimolare un dibattito nell’opinione pubblica. La trovo una manifestazione importante per la nazione, per il simbolo che rappresenta, ma pensare che possa risollevare le sorti di un’amministrazione fallimentare come quella di Grillo è pura illusione."
Passalacqua ha toccato anche il problema della sicurezza in città: "Ricordo che da ragazzo frequentavo il centro storico della nostra 'piccola Parigi'. Oggi ho paura ad uscire la sera. Il problema della sicurezza, così com’è gestito, non si risolve. Non servono comunicati stampa in cui si raccontano chissà quali interventi: la gente continua ad avere paura a uscire, a non frequentare il centro della città, e i negozi continuano a chiudere.
I delinquenti, di cui sono piene le cronache, continuano a scorrazzare per le vie del centro. Siamo una città ormai implosa, e spero non in maniera irreversibile. La gente non vuole più vivere qui. I figli dei miei amici studiano fuori e non torneranno più. E li capisco."
Qui la seconda parte dell'intervista a Rino Passalacqua.