Una lettera aperta, e un attacco all'amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Stabile. Il Pd di Valderice e il gruppo consiliare La Scelta intervengono sul Prg del Comune e quello che definiscono "stato confusionale" del sindaco. Ecco la lettera.
Signor Sindaco, lo stato confusionale che ha dimostrato nella Sua ultima uscita sulla variante al PRG di Valderice, denota che avevamo visto bene.
La variante al PRG è un vero disastro, sia per le anomalie procedurali rispetto alle norme vigenti, sia per le discrasie di ordine tecnico-urbanistico che presenta, fino alle previsioni, caotiche e volutamente discrezionali, relative alle zonizzazioni a “francobollo” che balzano agli occhi in maniera evidente e preoccupante. Purtroppo, l’Amministrazione comunale sotto la sua guida ha gestito le fasi più delicate della redazione della variante in maniera opaca e senza la necessaria trasparenza.
Lei rivendica di aver garantito, in virtù della normativa vigente, la partecipazione pubblica nell’elaborazione della variante al PRG con il primo incontro tenutosi nel mese di Giugno 2019 con gli Ordini professionali, la Giunta ed i Consiglieri comunali. Verrebbe da dire: ma di cosa parla? Le ricordiamo che l’incarico al progettista per la redazione della variante è stato conferito da Lei, con determina n°17, l’11 dicembre 2019.
A quale forma di partecipazione al procedimento amministrativo si riferisce se non esisteva nemmeno lo Schema di Massima, quest’ultimo trasmesso al Comune solo in data 30 aprile 2020?
E poi, spieghi Signor Sindaco, sempre in tema di trasparenza, come mai menziona l’articolo 6 della Legge regionale n°19/2020 che regolamenta la redazione dei Programmi Urbanistici Generali, mentre il Tecnico incaricato, nella relazione generale, sempre in merito alle circa 150 note di singoli cittadini, richiama la Legge regionale n°71/78 tutt’ora vigente per le procedure relative alla redazione delle varianti e dei Piani Regolatori Generali (come nel caso di Valderice) avviate prima dell’entrata in vigore della LR. n.19/2020?
E ammesso che la sua Amministrazione intendesse ispirarsi alla Legge regionale n°19/2020, quando e come avete coinvolto i portatori di interessi e i cittadini di Valderice?
In quale circostanza, in quale data e con quale formula avete indetto le iniziative per ottemperare a quanto prevede l’articolo 6 della Legge regionale n° 19/2020?
E, sempre ammesso che avreste potuto ispirarvi alla Legge regionale n° 19/2020, quale articolo di legge consentirebbe ad alcuni cittadini di conoscere la precisa tempistica per esporre - nel corso di elaborazione della variante - le proprie richieste al Tecnico per il tramite del Sindaco, mentre la stragrande maggioranza dei cittadini può rimanere all’oscuro rispetto al “privilegio di sapere”? Si è mai adoperato nel corso dell’elaborazione della variante al PRG, cioè negli anni 2021, 2022 e 2023, a pubblicare un avviso pubblico per mettere tutti i cittadini in condizione di sapere che potevano segnalare, in corso di elaborazione della variante al PRG, i propri desiderata al Tecnico?
Inoltre, come spiega che ci si possa ispirare alla Legge regionale n°19/2020 solo richiamando l’articolo 6 e non per le parti relative al minimo consumo di suolo considerato che la variante fa strage di uliveti, permette l’edificazione nella storica Pineta di San Barnaba e nel Parco suburbano di Misericordia, prevede l’edificazione in formula di speculazione edilizia selvaggia in tutto il lato Sud della Via Vespri (fino a cinque piani fuori terra) e nel Borgo antico di San Marco (fino a tre piani fuori terra), stravolgendo l’identità urbanistica, paesistica e architettonica di un territorio che ha bisogno di valorizzare il patrimonio edilizio esistente, di rigenerare il tessuto urbano e di salvaguardare il mercato immobiliare a garanzia delle famiglie valdericine? E ancora, come spiega ai cittadini la sovrabbondanza delle previsioni di zone per strutture turistico- alberghiere in assenza di uno studio sul fabbisogno in termini di ricettività?
Tutti questi quesiti meritano risposte precise e non incauti e arroganti tentativi di eclissare la verità come la polemica intentata, quale strumento di distrazione di massa, con l’On. Safina su Via San Giacomo e sull’emendamento alla legge di stabilità 2025- 2027, presentato e bocciato dalla Sua maggioranza di centro-destra a Sala d’Ercole.
Tuttavia, anche su questo, è bene chiarire e precisare che la logica usata dal Pd e dall’Onorevole Safina non potrà mai essere quella di figli e figliastri. Questo è un metodo che avete da sempre adottato Voi della maggioranza che governate da tempo la Regione siciliana. Ai governi dei “Comuni amici” garantite qualche intervento a “francobollo” pretendendo appoggi elettorali, mentre il resto delle comunità possono aspettare, calpestando il principio dell’evidenza pubblica che premia il merito, cioè la serietà e la capacità di governo dell’Ente Locale.