Quello che si muoveva per i corridoi di Palazzo Cavaretta era noto, e nella seduta del 27 gennaio si è verificato.
A essere eletto quale successore di Annalisa Bianco, a capo dell’Assise consiliare, è stato il consigliere Alberto Mazzeo, lista Trapani Tua.
A lasciare quel gruppo la consigliera Giusy Poma, che ha tentato la corsa verso lo scranno più alto del Consiglio comunale, ma è stata stoppata dai colleghi, il suo nome non appariva nè di garanzia nè di unità. Tredici i voti per Mazzeo, otto alla Poma, una scheda nulla.
Mazzeo si era già dimesso da assessore al Bilancio, aprendo così adesso un altro incastro di caselle politiche nella giunta trapanese. Il nome su cui si punta è quello di Giovanni Carpinteri.
L’intervento del neo presidente non è stato solo rivolto all’Aula ma pure ai cittadini: “Quest’aula che rappresenta il Senato si deve distinguere per correttezza. Ognuno di noi deve spogliarsi degli interessi personali e fare gli interessi della città. Io sono come voi dite un politico navigato ma effettivamente essere talvolta su una posizione che poi non porta a nulla se non danno per la città in sé per sé a cosa serve? La mia esortazione è quella di guardarci negli occhi e cercare di fare gli interessi della città”.
La consigliera Poma ha lasciato il gruppo Trapani Tua e ha aderito al gruppo misto, lo ha fatto in apertura di seduta, consapevole del fatto che non avrebbe strappato il risultato dalle urne consiliari. Non ha mancato di lanciare qualche sassolino nel lago della politica: “Con i miei 500 voti ho contribuito alla vittoria di questa coalizione e all’elezione del sindaco Tranchida. Sono stata l’ago della bilancia, avrei potuto rappresentare tutti come presidente imparziale. Mi è stato detto che non sarei all’altezza di certi ruoli politici, nonostante un anno fa gli stessi leader della maggioranza fossero venuti a cercarmi per propormi la presidenza del Consiglio.”
Poi cita l’assessore Mimmo Turano: “A maggio fui chiamata dall’onorevole Mimmo Turano, che mi chiese di diventare presidente del Consiglio, sacrificando tempo e impegni personali per ascoltare la proposta. Oggi la mia esperienza sembra essere improvvisamente insufficiente. La mia faccia è sempre la stessa, non cambio mai e non ho padrini né padroni. La dignità non è in vendita”.
Accuse che lancia all’altra metà del campo, che questa volta si chiama maggioranza consiliare e pure il suo ex gruppo di apparenza, dal quale non si è sentita supportata. La Poma non entra solo nel gruppo misto ma si dichiara indipendente, quindi con equilibri di maggioranza che saltano e che rischiano di non trovare i numeri necessari in Consiglio.